23/07/2014 09:16
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Garcia esce allo scoperto: «Benatia è sotto contratto e per me sarà un calciatore della Roma in questa stagione. Sono contento che il presidente ci abbia parlato, anche se poi ha parlato con tutti, non solo con lui. Mehdi è tranquillo e motivato, per me non ci sono problemi. Giocherà contro il Liverpool». Chissà se le certezze del tecnico – mitigate, a voler esser pignoli, da quel «per me» che non è un intercalare visto che in seguito non verrà più utilizzato nelle altre risposte dell'intervista – siano arrivate a seguito della chiacchierata che il difensore ha avuto con Pallotta lunedì sera. Sbarcata a Boston, dopo un viaggio durato nove ore, la squadra senza neppure passare in albergo si è infatti diretta al ristorante Nebo, di proprietà della famiglia del presidente. Ed è qui, a tavola (presente anche Pjanic) che Pallotta (dopo aver parlato e scherzato anche con altri calciatori) si è intrattenuto per almeno una decina di minuti con Benatia. Dopo i convenevoli di rito, il discorso è scivolato velocemente sulla querelle che ha animato gli ultimi due mesi di mercato. L’ex Udinese ha motivato il suo malumore parlando delle promesse, secondo lui, disattese dalla società. Pallotta ha ascoltato. La politica degli adeguamenti contrattuali la concepisce poco. L’ho rimarcò in tempi non sospetti, in un’intervista a Sky, datata 27 marzo: «In Italia c’è questa usanza di firmare i contratti e poi chiedere subito di rinnovarli. Negli Usa non funziona così, assolutamente no. Ovviamente per me è stata una sorpresa, così come altri aspetti legati agli accordi. Prima o poi questa cosa dovrà cambiare». Stavolta anziché il bastone, il presidente della Roma ha preferito utilizzare la carota. Non è entrato nei dettagli dell’accordo ma ha spiegato al franco-marocchino che la crescita del club andrà di pari passo con quella dei contratti dei calciatori. E poi ha provato a spronarlo: «Resta qui perché quest’anno vinciamo insieme», il senso delle sue parole. Un colloquio che si è chiuso con un sorriso e un abbraccio che lascia ben sperare anche se il destino di Benatia lo decideranno le offerte che potrebbero o meno arrivare sul tavolo di Sabatini nelle prossime settimane. E Garcia ne è consapevole: «Siamo quasi al traguardo del mercato anche se l’allenatore non deve dire questa cosa perché fino alla fine può succedere di tutto e manca più di un mese. Per ora sono contento del lavoro fatto insieme a Sabatini».
SCUDETTO NEL MIRINO
Il tecnico frena anche sulla possibile partenza di Ljajic: «Ho ripetuto che il primo mercato che dovevamo fare è tenere i calciatori importanti. Adem è uno di questi, si allena bene, si prende responsabilità in campo e questo mi piace. Iturbe? La nostra scelta era quella di trovare un esterno d’attacco con velocità e capace di prendere la profondità. Lui ha tutte queste qualità, attenzione però a mettergli troppa pressione, ha solo 21 anni. Deve capire il gioco della squadra, sarà importante come tutti gli altri». Anche perché quella che sta iniziando sarà una stagione da non sbagliare: «Sono ambizioso, il nostro obiettivo principale è il campionato, se giochiamo da squadra e con entusiasmo faremo una stagione interessante. L’addio di Conte? Più della decisione, mi ha sorpreso il momento. Bisogna però conoscere le cose per dare un giudizio. Sicuramente la Juventus resta un avversario di alto livello ma non c’è solo lei. La Champions? Dobbiamo giocarla ogni anno. Vedremo dopo il sorteggio quello che accadrà».