19/07/2014 10:13
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Si è imbarcato dal Sudamerica senza sapere dove sarebbe andato a giocare. Atterrato a Fiumicino, ha scoperto che poteva fermarsi lì. Niente Juve, lo ha comprato la Roma. «Non ho mai programmato un viaggio per Torino - conferma Iturbe presentato ieri a Trigoria con la maglia numero 7 in bella mostra e tutta la famiglia ad ascoltarlo - quando sono arrivato il mio procuratore mi ha detto che c’era questa buona offerta e gli ho detto: va bene, firmiamo subito».
Alla Roma, più di tutti, lo ha voluto Sabatini. «Lo ringrazio che mi ha portato in una grande squadra - prosegue l’argentino - e ora devo tocca a me. Sono giovane, con Totti, De Rossi e con Garcia imparerò tante cose. L’allenatore mi ha detto che vuole utilizzarmi come al Verona: penso che giocheremo col 4-3-3, come lo scorso anno. Lo scudetto? Speriamo». Iturbe vuole dare un contributo particolare alla causa: «Mi piace essere un po’ cattivo in campo perché sono un po’ pazzo». E i romanisti già sognano le sue «follie».
Sabatini, invece, pensa a come rinforzare ulteriormente l’attacco. E, guarda caso, si ritrova a sfidare di nuovo la Juventus: i bianconeri fanno sul serio con Shaqiri e sono pronti a formulare un’offerta al Bayern (richiesta 20 milioni) mentre il Milan si è defilato. La Roma tiene un occhio vigile sullo svizzero ma prima deve cedere Ljajic: il club vuole 15 milioni, diversi club tedeschi (Schalke, Borussia, Bayer Leverkusen e Wolfsburg) ci stanno pensando. E il ragazzo ha già fatto sapere ai dirigenti che non lo alletta una stagione da riserva.
L
a Roma, che ha sempre in pugno Carrasco, deve pensare anche alla difesa. Se parte Benatia (ma l’offerta ancora non c’è) i rinforzi saranno due. Garcia aspetta uno fra Basa e Toloi, tanto per cominciare.