18/07/2014 10:30
GASPORT (S. VERNAZZA) - Massimiliano Allegri era quanto di meglio la Juve potesse reperire sul mercato degli allenatori a luglio inoltrato, ma il cambiamento rappresenta di per sé un’incognita. Passare da un tecnico all’altro in piena estate alza l’asticella del rischio e riduce il divario tra i campioni d’Italia e gli aspiranti tali. La Juventus rimane in pole per lo scudetto, però l’addio di Antonio Conte toglie certezze. Le distanze si sono accorciate. Ecco la griglia di partenza del prossimo campionato, allo stato attuale e col mercato apertissimo.
Fotografia del momento, a fine agosto gli equilibri potrebbero cambiare. Juve e Roma in prima fila. La Juve può correre per inerzia. In fisica la legge sull’inerzia dice che «un corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, a meno che non intervenga una forza esterna a modificare tale stato». Nel caso specifico la forza esterna è Allegri e bisognerà vedere se e quanto il nuovo tecnico adatterà la squadra alle sue idee e convinzioni. Il passaggio alla difesa a quattro è problema relativo, Conte stesso aveva in mente di cambiare gli assetti difensivi. Sarebbe stata una trasformazione graduale, in Europa a quattro e in Serie A a tre, ma ci sarebbe stata.
I giocatori in qualche modo erano (sono) preparati alla svolta, se l’aspettavano. Più difficile sarebbe il trapianto del trequartista in una squadra che da anni non lo contempla. Dietro le punte potrebbe piazzarsi un giocatore da battaglia, tipo Marchisio, un trequartista «relativo». Se però Allegri chiedesse un rifinitore vero, la mutazione sarebbe reale e di più complicata digestione: un 4-3-3 creerebbe forse minori difficoltà. E’ su questo terreno che si è ridotto il gap tra la Juve e la sua prima inseguitrice. La Roma vive di certezze.
Seconda stagione di Rudi Garcia con Iturbe in più. Acquisto fondamentale, quello dell’argentino: Totti sta per compiere 38 anni e non si può immaginare che vada al massimo per 38 partite. E’ ora di costruire il futuro, che giocoforza non contemplerà Totti. Il valore aggiunto sarà l’anno in più di Garcia. La Roma non deve affrontare epocali cambiamenti, al massimo ci saranno aggiustamenti.
Un gradino sotto le due grandi favorite sta il Napoli, che è nella stessa situazione della Roma: deve migliorare, non stravolgere. Per ora manca l’acquisto importante. Con tutto il rispetto, non si può pensare che Koulibaly e Michu lo siano. La perdita di Pepe Reina può incidere: quanti punti ha garantito il portiere spagnolo nella scorsa Serie A? Molti. Sotto traccia si lavora per riportarlo al San Paolo, ma l’operazione è complicata perché troppo onerosa. Reina come fattore di differenza, però Reina nella stagione scorsa c’era, ragion per cui serviranno lui o uno del suo livello e qualcun altro, magari a centrocampo, per andare oltre Juve e Roma. Al di sotto delle magnifiche tre del 2013-2014, tutto è possibile e nulla è certo.
Le ambizioni della Fiorentina dipendono da Giuseppe Rossi: Pepito è guarito o aveva ragione Prandelli? L’Inter non avrà più l’alibi dei grandi vecchi del Triplete: se ne sono andati tutti. Il Milan poggia sull’entusiasmo e sul puntiglio di Pippo Inzaghi, debuttante assoluto su una panchina di Serie A. Allo stato il vero divario è qui, oggi tra le prime tre della griglia e il resto del gruppo sembra esserci una voragine.