26/07/2014 09:39
IL MESSAGGERO (C. DAMATO) - Dopo il Liverpool, il Manchester United. Altro esame di inglese, stasera (ore 22,10, Sky Sport 1 e Sky Calcio 1), per la nuova Roma di Rudi Garcia. E altro appuntamento dal profumo di Champions, dopo quello di Boston vinto davanti agli occhi del presidente James Pallotta. Scatta anche per la Roma la Guinness Champions Cup (il Milan è già stato travolto dall’Olympiacos, 3-0; stanotte a Berkley - ore 00,10 - tocca anche all’Inter contro il Real Madrid) e il test è sicuramente probante, anche se lo United - come del resto la Roma - non ha ancora a disposizione tutti i suoi effettivi, cioè gli ultimi reduci dal mondiale brasiliano. Louis van Gaal ha preso possesso della panchina dei Red Devils soltanto da pochi giorni, la sua mano si comincia a vedere tatticamente ma lo spessore della rosa a disposizione del tecnico olandese è al di sopra di ogni sospetto. A cominciare da Wayne Rooney, Welbeck, Mata, Valencia e il nuovo arrivato Herrera. Per la Roma un avversario come il Manchester United rappresenta l’ostacolo ideale, in questo periodo, per valutare tante cose («Un grande vantaggio per noi potersi misurare contro certi avversari: meglio questi test davanti a 40 mila persone che i soli allenamenti», parole di Garcia), a cominciare dalla tenuta atletica della squadra al lavoro ormai da una decina abbondante di giorni. Finora, la Roma non si è allenata molto ma ha già disputato due amichevoli, a Rieti contro l’Indonesia under 23 e a Boston contro il Liverpool, nel corso delle quali ha messo in mostra diverse cose interessanti. Come, ad esempio, la personalità del giovane Salih Uçan, l’eterno saper stare in campo di Keita, la voglia di mettersi in mostra di Ljajic e le fiammate di Paredes e Sanabria. Sono stati test giocati al piccolo trotto, ma la Roma è ripartita da dove si era fermata, cioè da un fitto fraseggio a centrocampo e una solida tenuta difensiva.
PROVOCAZIONE E NUOVI VELENI - Iturbe contro il Liverpool è stato impiegato dal primo minuto, ma soltanto per un tempo, e non ha brillato, visto che aveva nelle gambe soltanto un paio di allenamenti: da lui Garcia si aspetta tanto e tanto da lui si aspettano i tifosi della Roma, che anche stasera non potranno vedere in azione Maicon, Torosidis e Gervinho, ancora lontani dal gruppo come l’ultimo arrivato Astori (atteso a Denver domani), oltre a Strootman (rimasto a Boston) e Balzaretti. Da verificare ancora la tenuta di Totti, che intanto ha vinto il premio “Carriera esemplare Gaetano Scirea 2014” per la lealtà e la sportività dimostrata in campo: il capitano è sempre partito titolare e altrettanto dovrebbe fare stasera, anche se Destro scalpita. Totti e De Rossi sono gli unici due reduci della Roma che subì la pesantissima sconfitta (7-1) il 10 aprile del 2007 in Champions. A proposito: il club inglese su Instagram ha punzecchiato la Roma pubblicando una foto di quella sera e un mini testo “Il Manchester United affronterà la Roma sabato nella seconda gara del tour americano. Riusciranno i Red Devils a fare di nuovo sette gol come in quella famosa notte?”. «È una cosa stupida, senza senso...», ha tagliato corto Garcia. Di certo, sarà una gara calda, visto che la temperatura qui a Denver intorno all’ora di pranzo supera abbondantemente i 30 gradi e il fischio d’avvio ci sarà alle 14,10.
DDR E PJANIC PER 30’ - Rudi ha fissato un primo obiettivo, parlando della gara odierna. «Mi fa molto piacere che van Gaal arrivando a Manchester abbia cambiato il modulo della squadra che ora gioca con il 3-4-1-2: per me sarà molto interessante verificare come la Roma saprà affrontare questo modulo. Farò ancora una volta molti cambi e, come accaduto contro il Liverpool, nessuno giocherà più di un’ora. Anche De Rossi e Pjanic, che sono con noi da poco, avranno il loro spazio, nel secondo tempo e per non più di trenta minuti. Mi aspetto che il Manchester sul piano della preparazione fisica sia più avanti di noi, ma questo è normale visto che la Premier comincerà il 15 agosto: noi non ci stiamo allenando per giocare questo torneo, ma per farci trovare pronti per l’inizio del campionato. Dobbiamo fare ancora tanto, soprattutto i nuovi arrivati: c’è un percorso da seguire e completare».
«TUTTI SONO UGUALI» - Uno sguardo al mercato, infine. Il (presunto) mal di pancia di Ljajic? «Il discorso riguarda Adem ma non vale solo per lui: nessuno può dirsi titolare per tutte le partite della stagione. Non dico mai questa cosa a nessuno. Per me lui è un giocatore importante, e l’ho detto già mille volte, e in questa stagione ci sarà spazio per tutti. Giocheremo ogni tre giorni, ci saranno circa 55-60 partite e non si gioca solo in undici per tutte le gare».