05/07/2014 10:46
GASPORT (D. STOPPINI) - Chiamarlo stadio di proprietà non è sbagliato, anche se al momento la proprietà in questione è riconducibile a James Pallotta, non alla Roma. C’è un passaggio, nel prospetto informativo pubblicato la scorsa settimana, che sul tema è illuminante. «Lo “Stadio della Roma” sarà totalmente finanziato e gestito da soggetti privati e (…) sarà autonomo ed indipendente rispetto alla Società. La realizzazione del progetto non vedrà il coinvolgimento economico finanziario da parte della Società. Le modalità attraverso le quali la Società potrà usufruire delle strutture dello stadio saranno oggetto di specifici accordi che saranno sottoscritti con la società proprietaria dell’impianto».Accordi contenuti nell’allegato E presentato al Comune, il più interessante, eppure l’unico mancante nella documentazione messa a disposizione dei cittadini. I termini degli accordi tra Pallotta e la Roma restano allora misteriosi: la società pagherà o no un affitto? «A noi non interessa, l’importante è che ci sia un accordo tra il proprietario e l’utilizzatore. E questo c’è», spiega l’assessore Caudo.
A termini di legge, la Roma è comunque in regola e può ricorrere alla legge sugli stadi, per la quale – articolo 1 comma 304 – è sufficiente un accordo preventivo tra il soggetto proponente e la società sportiva utilizzatrice. Peraltro la Roma lascia una porta aperta: «Ove As Roma dovesse diventare proprietaria», si legge più avanti nel prospetto. Di sicuro ne esce un club sempre più legato a doppio filo a Pallotta. Che dei 287 milioni di opere pubbliche previste — si legge dal progetto — coprirà fino a un massimo di 50