23/07/2014 11:59
LA REPUBBLICA - Concerto del teatro San Carlo a Scampia. Incontri, dibattiti e, soprattutto, la medaglia d'oro al valore civile consegnata a una mamma che ha dato prova di grande compostezza e coraggio davanti alla perdita del figlio, diventando un simbolo contro ogni violenza. Così, a un mese dalla sua morte, si ricorda Ciro Esposito, il tifoso napoletano deceduto in seguito alle ferite riportate negli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia del 3 maggio a Roma. Da oggi a venerdì, in città e a Scampia, dove il ragazzo viveva, si svolgeranno una serie di iniziative (promosse dall'associazione "Vittime della violenza sportiva Ciro Vive" e patrocinate da Comune e VIII Municipalità) che culmineranno venerdì con la consegna da parte del sindaco Luigi de Magistris della Medaglia d'oro ad Antonella Leardi, la mamma del giovane tifoso. «L'associazione e la famiglia — ha spiegato l'assessore comunale ai Giovani, Alessandra Clemente — intendono richiamare l'attenzione della città su temi come l'innocenza e la violenza che uccide troppi ragazzi».
Si inizia questa sera con una cena, nella Villa di Scampia, promossa da "Eccellenze del Sole". Domani si terrà il convegno "Sport vs violenza, quale uscita di sicurezza?" all'Auditorium di Scampia a cui prenderanno parte, tragli altri, il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, De Magistris, il presidente della Municipalità e legale della famiglia Esposito, Angelo Pisani e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Venerdì, dopo il conferimento della Medaglia d'oro, nel pomeriggio a Scampia, in piazza Grandi Eventi, sono in programma il concerto del coro del teatro San Carlo diretto da Salvatore Caputo, l'inaugurazione di un murale dedicato a Ciro Esposito realizzato da Planet Alien Tatoo e Mario Casti Farina e l'esibizione della banda musicale della scuola Carlo Levi di Scampia. «Il San Carlo — ha detto il direttore artistico De Vivo — è la voce della città, di una città che soffre ed è indignata per un morto che non avrebbe dovuto piangere. Solo la musica può dare un barlume di speranza affinché la cultura delle vita vinca sulla cultura della morte perpetrata da chi non rispetta le regole dello sport e del vivere civile».
Alla presentazione delle iniziative era presente anche Enzo Esposito, zio di Ciro: «Vogliamo giustizia — ha detto — In uno Stato di diritto chi ha sbagliato deve pagare. Il questore e il prefetto di Roma vadano a casa e chi ha sparato vada in galera. Ci auguriamo che la magistratura acceleri lo svolgimento delle indagini e che confermi la nostra tesi secondo cui quel giorno c'è stato un raid organizzato, una tentata strage la cui vittima è stata mio nipote».