28/08/2014 10:28
CORSERA (A. BOCCI) - Per presentare il campionato che parte tra due giorni abbiamo scelto gli attaccanti che, da sempre, sono il sale del gioco più bello del mondo, l’esaltazione di una nuova mentalità contagiosa che anima anche la provincia. Basta rinchiudersi nella propria area e affidarsi al contropiede. Il gioco, quasi dappertutto, è al centro del progetto. E la punta, l’arma per concretizzarlo. Ce ne sono per tutti i gusti. Gli immortali, quelli animati da un desiderio bruciante di riscatto, quelli chiamati a confermarsi. Negli ultimi tre anni il capocannoniere è sempre volato via alla fine della stagione: prima Ibrahimovic, poi Cavani, stavolta Ciro Immobile. Se tre indizi fanno una prova, chi sarà il prossimo?
I grandi vecchi Come non ripartire da loro? Totti, 38 anni tra un mese, è ancora il simbolo della Roma che punta dritto allo scudetto e, se riuscirà ad andare in doppia cifra, l’obiettivo sarà meno lontano. Francesco è la stella cometa di una squadra che alle indiscusse qualità tecniche (soprattutto a centrocampo illuminato da Pjanic) ha abbinato il pragmatismo del suo allenatore Garcia. Di Natale, 37 anni a ottobre, sembrava dovesse smettere e invece si è presentato all’Udinese con quattro gol in coppa Italia tanto che Conte sta meditando se non sia il caso di richiamarlo in Nazionale. E che dire di Toni, che 37 anni li ha compiuti lo scorso maggio? Quando nel 2012 era finito all’Al Nasr di Dubai pensavamo che avesse appeso le scarpette al chiodo. E invece nel suo primo campionato a Verona ha segnato 20 gol.
In cerca di riscatto L’anno scorso, insieme a Higuaín e Tevez, è stato l’acquisto migliore del campionato. Ma due gravi infortuni al ginocchio hanno trasformato la prima stagione italiana di Gomez in una specie di incubo. Adesso Super Mario, voluto fortemente da Montella, ci riprova. Il tedesco, deluso per non essere potuto andare al Mondiale in Brasile, è il capocannoniere dell’estate viola con 6 gol e vuole regalare un posto in Champions alla Fiorentina. Molto dipenderà dal ginocchio nadestro di Giuseppe Rossi, il più bravo e il più fragile tra gli attaccanti italiani. Anche El Shaarawy, come Gomez, viene da una stagione maledetta e da un’estate in spolvero. Il Milan ha bisogno di lui e lui del Milan per riprendersi la nazionale. Quagliarella, invece, non ha grandi infortuni da dimenticare ma è tornato a casa, al Toro, per cancellare una stagione da panchinaro alla Juventus. Ha un compito ingrato e stimolante: non far rimpiangere Immobile. Tra chi cerca di mettersi alle spalle una stagione brutta c’è il colombiano Muriel, schiacciato dalla concorrenza di Di Natale. Per lui in Friuli è arrivato il momento della verità: la grande speranza può diventare grande illusione.
Giovani rampanti Maurito Icardi, 21 anni, è stato il re del gossip per la storia con Wanda, raccontata per filo e per segno sui social. Ma è un grande centravanti, di quelli che sanno fare tutto: dare la profondità alla squadra, giocare di sponda per favorire il compagno, colpire duro. Ora che Wanda l’ha sposata e aspetta un figlio, forse riuscirà a trovare anche la serenità per fare il salto di qualità. E se la pubalgia gli darà tregua, lui e Palacio potrebbero fare grande l’Inter. Balde Keita, 19 anni, un passato al Barcellona, alla Lazio può diventare uno degli uomini d’oro del campionato: ha forza, velocità, qualità. Un solo handicap: l’immaturità. Tocca a Pioli farlo crescere in fretta. Destro, invece, è maturo al di là dei suoi 23 anni. Ora che Benatia ha preso la strada di Monaco, i tifosi della Roma sperano che il d.s. Sabatini non si privi di un centravanti che l’anno scorso, più o meno in mezza stagione, ha segnato 13 gol (in 20 partite). Berardi gioca nel Sassuolo ed è abituato a navigare nelle acque limacciose della bassa classifica, ma è alla svolta: se conferma le sue qualità, andrà presto in nazionale e la Juventus lo richiamerà alla base. Ala, seconda punta, dribbling fulminante. Occhio anche a Gabbiadini, un altro dei talenti in mano ai bianconeri e pronto a esplodere nella Samp di Mihajlovic dove è rimasto per il secondo anno consecutivo.
Conferme Higuaín è il più forte del campionato italiano, la certezza del Napoli spagnoleggiante di Benitez. Certi segnali di nervosismo, però, sono inquietanti: la speranza è che l’Italia non gli sia diventata stretta e che non progetti la fuga. Lui è uno dei candidati al trono di bomber. Tevez ha avuto un grande impatto con Conte e la Juventus. Allegri spera che si ripeta, per i gol e per il suo spirito da guerriero: Apache, non per caso.