31/08/2014 11:00
IL TEMPO (E. MENGHI) - Il taccuino stavolta è rimasto al sicuro, lontano dalle telecamere, ma Garcia non si nasconde e dice chiaramente cosa c’è da migliorare, non dimenticando di sottolineare l’aspetto che più di tutti l’ha convinto della forza della sua squadra, la faccia tosta. «Dobbiamo migliorare, ma in tutte le amichevoli che abbiamo giocato non ho mai visto una Roma così sicura di sé e brava nel gestire la palla. Sono contento perché i giocatori si sono impegnati tanto sia sul piano offensivo sia su quello difensivo. La cosa che avevo chiesto era pazienza, con un blocco come la Fiorentina bisogna far girare la palla e cercare spazi sulle fasce per attaccare e dopo verticalizzare».
Pazienza era una delle parole appuntate ad Atene sul taccuino che ha fatto il giro del mondo. «Bisogna imparare - continua Rudi - a giocare con Iturbe, con la sua velocità e la sua capacità di saltare l’uomo: gli altri devono sfruttare il suo talento». Perché è un peccato non ottenere il massimo da chi può darlo. La Roma ha iniziato col grugno giusto, ma si è un po’ persa col passare dei minuti e il calare della condizione: «Quello che conta è che abbiamo segnato il secondo gol alla fine. Era meglio se arrivava prima, ma ciò che importa è il gioco sviluppato, soprattutto nel primo tempo. Dopo un’ora c’è stato un momento duro, per fortuna abbiamo avuto un grande De Sanctis, che ha aiutato molto la squadra a restare in partita. I nostri tifosi hanno capito il momento: se l’Olimpico urla, i giocatori prendono forza».
Manolas si è goduto gli applausi a scena aperta: «Mi è piaciuto, ha saputo subito adattarsi al nostro gioco, e anche Astori. Siamo stati aggressivi e abbiamo recuperato tante palle alte. Sono felice perché non abbiamo preso gol». Di fioretti per lo scudetto non se ne parla, ma sicuramente concorderà con Totti, che lasciando l’Olimpico si è rivolto a una tifosa sottolineando che «è ancora lunga». Poi sul blog ha aggiunto: «Era essenziale partire col piede giusto, adesso c’è la sosta, poi tante partite e tutte importanti».
Pallotta, presente in tribuna, ha promosso l’allenatore francese, bravo a ritoccare la formazione quando la Fiorentina ha iniziato a crescere: «Ha azzeccato tutte le sostituzioni. Lottiamo per lo scudetto, come l’anno scorso, ma quest’anno il mercato ha migliorato la squadra. Ero teso, è bello vincere all’esordio con tutte le aspettative che c’erano. Ci aspettiamo di andare lontano». De Rossi interviene come sempre per tenere a bada gli entusiasmi: «È la prima partita ed è presto. Noi partiamo per dare fastidio alla Juve, che è la più forte. Poi ci sono l’Inter, il Milan, la Lazio. Contro la Fiorentina abbiamo rischiato, ma abbiamo uno dei portieri più forti. La prima partita dà delle indicazioni, ma non sono legge scolpita nella pietra». Nainggolan sente la pressione della piazza: «Si aspettano molto da noi. Abbiamo cominciato bene e speriamo che i tifosi ci stiamo vicini per andare il più in alto possibile». La Champions sarà un vero banco di prova per lui, e non solo: «Porta stimoli diversi per giocatori come me che non l’hanno mai giocata. Speriamo di farci trovare sempre pronti».