30/08/2014 11:23
CORSERA (L. VALDISERRI) - Walter Sabatini è l’Angelina Jolie dei d.s. e Bill Bob Thornton diceva della ex moglie che «se vuoi dormire tranquillo non devi sposare una come lei». Per fortuna di Rudi Garcia manca poco al primo settembre, ma lo spazio per qualche notte in bianco c’è ancora. «Non trovo normale che il mercato chiuda a campionato iniziato. Sarebbe meglio farlo prima, tanto gli affari si concludono sempre negli ultimi giorni». La Roma inizia il campionato stasera, contro la Fiorentina, ma il mercato è ancora aperto, impazza e toglie spazio al big match della prima giornata. Tocca all’allenatore mantenere alta la concentrazione del gruppo e trovare la formazione giusta per una partita già difficile, preparata tra la fragorosa cessione di Benatia, qualche mal di pancia di troppo (Gervinho, Maicon) e arrivi importanti come Iturbe e Manolas ai quali, però, viene chiesto di imparare in metà tempo le regole del gioco. Garcia sa quanto è importante, soprattutto a Roma, partire con il piede giusto. Nel campionato scorso le dieci vittorie consecutive cementarono il gruppo, diedero certezze a chi le aveva perdute dopo la finale di Coppa Italia persa contro la Lazio e convinsero tutti della prima legge del calcio secondo Rudi: conta soltanto il presente.
Ecco perché, nella prima conferenza stampa precampionato, il tecnico francese ci tiene molto a esprimere due concetti. Il primo: «Non farò mai paragoni tra la squadra dell’anno scorso e quella di questo campionato. Sono due storie diverse». Il secondo: «Dall’inizio della preparazione ho letto e sentito di tutto. Sembra di essere passati dall’euforia di uno scudetto già vinto alla negatività di questi ultimi quindici giorni. Io e i giocatori non possiamo dipendere dai momenti e dagli episodi. Dobbiamo accettare il fatto che i nostri tifosi possano essere euforici o depressi, ma noi dobbiamo basarci su due certezze: la forza del nostro gruppo e l’entusiasmo nell’andare in campo». Si parte: «Il gruppo non vede l’ora di iniziare, ci prepariamo da sette settimane. Le amichevoli servono, ma nulla è come una partita ufficiale. Giochiamo con la Fiorentina, che ha un atteggiamento propositivo, e giocheremo all’Olimpico. Forse è il miglior esordio possibile. La Fiorentina ha vinto dieci amichevoli su undici, meglio essere pronti e avremo subito una risposta». Si parte subito con Manolas? «Lui dice di essere pronto, ha personalità. Però non gioca da tre settimane e può essere un problema, magari, pensando ai 90’. Ma è a disposizione e convocabile ». Fuori dalla lista, invece, Leo Castan. Le certezze sembrano essere in attacco: Gervinho, Totti, Iturbe: «Gervinho conosce la mia filosofia, Manuel sta crescendo molto. Lo abbiamo visto con il Fenerbahce, ha una voglia tremenda. Sono davvero contento del suo inserimento». E Destro? «Mattia è sicuramente un giocatore importante, è giovane e migliorerà ancora, visto che quest’anno ha fatto tutta la preparazione. È un giocatore sottovalutato, un ragazzo d’oro». Già, il mercato...