30/08/2014 10:38
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - L’Olimpico accende i suoi riflettori sulla Roma che inizia stasera, ore 20,45, la nuova avventura. Da seconda, curiosamente proprio dopo la Juve campione (nel pomeriggio gioca a Verona contro il Chievo), ma con l’intenzione di diventare prima. La partenza è di forte impatto: emotivo e agonistico. Il calendario propone subito la Fiorentina dell’ex (giocatore e allenatore) Montella che, da quando siede sulla panchina del club viola, in cinque gare non ha preso nemmeno un punto contro i giallorossi. Quei precedenti negativi lo rendono ancora più assatanato e complicano l’esordio stagionale del gruppo di Garcia. Ecco perché è il big match della giornata, anche se le due squadre hanno assenze di primo piano: Maicon, Castan, Strootman, Rossi, Cuadrado e Marin. Per rendersi conto di quale sia l’attesa, è sufficiente guardare la cornice: oltre ai 26 mila abbonati, quasi 20 mila biglietti venduti.La gente risponde con la stessa passione (previsti 50 mila spettatori) del tecnico francese.«Noi vogliamo regalare gioia» chiarisce Rudi che, sornione e ambizioso, punta a lasciare il segno nella sua seconda stagione in Italia.
FACCE VECCHIE E NUOVE – La Fiorentina per ora è la stessa di prima. La Roma, invece, schiera alcuni innesti chiamati in giallorosso a rendere più competitivo l’organico. Non vedremo solo titolari (qualcuno è indisponibile), ma anche alternative. Il gruppo è più assortito, numericamente e qualitativamente: la proprietà Usa tiene alla Champions e sa che il ritorno nella Grande Europa impone investimenti di spessore. Garcia, per l’emergenza, interviene dietro e davanti già nella notte del debutto. La difesa, reparto straordinario per più di due terzi della passata stagione, rischia di essere tanto diversa, nella linea dei quattro davanti a De Sanctis, con almeno due novità assolute. Di sicuro è inedita e dunque da valutare e da aspettare. Se Astori ha già avuto spazio in estate, il greco Manolas è appena arrivato: farebbero coppia in mezzo per la prima volta. Cole, invece, è già in bilico: a sinistra può finire Torosidis, con Florenzi a destra. In attacco la freccia in più è l’argentino Iturbe. Totti, nel suo torneo numero 23, dovrà dedicarsi pure a lui e non più solo a Gervinho. A centrocampo, dove mancherà ancora a lungo l’indispensabile Strootman, si riparte da Pjanic (non sta bene: pronto Keita), De Rossi e Nainggolan. «Non farò mai paragoni con lo scorso anno: comincia un’altra storia. La squadra non è la stessa: tanti sono i nuovi. La rosa è più ampia perché aumentano gli incontri: da qui a Natale giocheremo ventidue partite. Se mancherà qualcuno, come contro la Fiorentina, avrò più scelta. E con Maicon e Strootman saremo mentalmente più forti. Tutti, però, abbiamo fame. Anche i giovani. Che vorrei tenere qui».
ALTI E BASSI – Garcia, nervoso almeno fino a quando non si è presentato Manolas a Trigoria, sembra aver ritrovato la serenità, con Sabatini che gli ha regalato un altro terzino sinistro, Holebas: «Fino a qualche settimana fa avevamo già vinto lo scudetto e invece ultimamente sento solo pensieri negativi, dalla cessione di Benatia agli infortuni». E’ l’unico riferimento all’addio più doloroso. Di mercato, al momento, non vuole parlare. La Roma, per il francese, è come le altre, frenata da imprevisti di stagione. «Abbiamo problemi. Ma in questo periodo ne hanno tutte le squadre. Non possiamo dipendere dall’umore della piazza: se i tifosi possono essere euforici o depressi, noi dobbiamo tenere la barra dritta e puntare sulla forza del nostro gruppo». Esalta Iturbe: «Ha un talento immenso e mi piace il suo atteggiamento, deve solo imparare a tenere la posizione». Incorona Manolas: «E’ per noi il difensore del futuro: veloce, di carattere e ha già giocato il mondiale e la Champions». Ma coccola soprattutto Destro che ancora non sa se resterà: «E’ sottovalutato, ma importante. Aiuta sempre i compagni, pure come uomo è fondamentale. E migliorerà». Pallotta si gode il nuovo gruppo: «Siamo una grande squadra che ha fame, attrezzata con giocatori d’esperienza e giovani e con un tecnico grandioso. Voglio il primo posto, vincere un trofeo e far bene in Champions dove non ci sentiamo di quarta fascia». Montella conferma: «La Roma è da scudetto. Ma io punto a fare risultato». La famiglia Della Valle, intanto, si tiene stretto Cuadrado: «Vuole restare e rimarrà con noi».