L'Uefa indaga su Tavecchio

21/08/2014 10:07

IL TEMPO (S. PIERETTI) - L’Uefa ha aperto un’inchiesta «sui presunti commenti razzisti» pronunciati dal nuovo presidente federale Carlo Tavecchio. La frase di Opti Poba ha fatto il giro del mondo, tra lo stupore generale e l’immobilismo italico: «Opti Poba è venuto qua, che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così. In Inghilterra va mostrato il curriculum ed il pedigree». Fu un’uscita infelice, un’autorete clamorosa, forse un suggerimento partorito da un’altra mente (l’assassino è sempre il maggiordomo...), in ogni modo qualcosa di disdicevole al sol pensiero, una frase xenofoba affermata davanti a una platea di potenziali elettori. L’opinione pubblica si è soffermata molto sulle banane, poco sul pedigree.

Raccapricciante, tanto quanto le banane. Forse anche di più. Tavecchio ha chiesto mille volte scusa per quell’affermazione forse pronunciata per trovare un colpo a effetto, e che si è trasformata immediatamente in un’autorete che - in ogni modo - non ha compromesso la sua elezione. Il massimo organo calcistico europeo ha atteso che qualcosa accadesse all’interno della stessa federazione italiana, ma il Procuratore federale Stefano Palazzi non ha ritenuto opportuno aprire un fascicolo nonostante fossero arrivati sul suo tavolo anche un paio di esposti. L’affermazione di Tavecchio è stata gravissima, ancor più grave verrebbe considerato l’immobilismo della Procura federale in caso di condanna da parte dell’Uefa, che potrebbe arrivare fino a 2 mesi (sarebbe una brutta tegola per Tavecchio, membro Uefa per lo sviluppo del calcio giovanile, e l’Italia calcistica). Ma qualora a Nyon decidessero di archiviare, la figura di Palazzi ne uscirebbe rafforzata.

Tavecchio, «personalmente informato della decisione di aprire un’inchiesta» da parte dell’Uefa, non si è scomposto più di tanto. «Sono sereno e rispettoso della decisione della Uefa - ha dichiarato in una nota il presidente federale - si tratta di un atto dovuto, sono certo che potrò spiegare sia il mio errore che le mie vere intenzioni». La decisione potrebbe arrivare entro fine mese, o al più tardi entro venti giorni. Le parole - seppur gravissime - restano parole, il presidente federale si presenterà coi fatti, evidenziando il suo operato in seno alla Lega Nazionale Dilettanti, e in particolar modo illustrando il suo provvedimento che ha dato la possibilità a dodicimila ragazzi extracomunitari di giocare a calcio, di integrarsi, di prender parte ai campionati nonostante il loro status non lo consentisse. Tavecchio rischia da una nota di biasimo fino a 60 giorni di inibizione. Ma scrutando l’agenda del presidente federale - e i suoi prossimi impegni - non si vedono nubi all’orizzonte.

Il 28 agosto Tavecchio - personalmente invitato dal presidente dell’Uefa Michael Platini - sarà a Montecarlo per i sorteggi della . Tre giorni dopo Platini dovrebbe essere in Italia - accolto da Tavecchio all’Olimpico di Roma - per la partita della Pace. Dieci giorni dopo (il 10 e l’11 settembre) nella capitale italiana ci sarà il quarto convegno contro il razzismo organizzato dall’Uefa nel quale Tavecchio dovrebbe fare gli onori di casa. Tanto basta per capire come andrà a finire questa storia.