Tor di Valle, il Pd fa i conti a Marino

26/08/2014 09:38

IL MESSAGGERO (S. CANETTIERI) - La lista della spesa si allunga. Per la maggioranza che sostiene Marino «mancano minimo altri 50 milioni di euro per ricongiungere la via del Mare con l’Ostiense». Per la deputata renziana Lorenza Bonaccorsi, invece, i costi per il prolungamento della Metro B vanno più che raddoppiati rispetto ai 50 milioni concordati a New York. Insomma, più passano i giorni e più l’accordo siglato tra il Comune e il presidente della Roma James Pallotta viene messo in discussione. Sia dagli amministratori capitolini sia direttamente dal Pd, di cui Bonaccorsi è presidente regionale. Il titolo del tema è sempre lo stesso: il nuovo stadio a . Ma lo svolgimento sembra ancora tutto da scrivere. Il problema è la traccia. Perché gli interventi insufficienti sui trasporti (ferro e su gomma), le cubature spropositate (900 mila metri di commerciale e terziario da far nascere intorno all’impianto) e la collocazione poco felice a due passi dal Tevere fanno sì che si giochi sul filo del fuorigioco. Tanto che giusto ieri su queste colonne Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza a Palazzo Senatorio, è andato a monte della questione: «L’area scelta è sbagliata, se avessimo potuto dare noi un’indicazione non avremmo scelto , era meglio Tor Vergata». Un giudizio che fortifica i dubbi generali sull’opera. E adesso la trattativa tra Comune e privati è destinata a continuare. Oggi l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo, presente al vertice di New York, incontra prima Panecaldo, poi Antonio Stampete, responsabile della commissione Urbanistica. Al docente universitario un ruolo non secondario: dovrà riempire di sostanza i «perché?» e i «così non va» che continuano a rimbalzare in Campidoglio.

LA CONDIZIONE - 
Dentro la maggioranza che sostiene Marino ormai c’è un tema ineludibile: affinché l’opera del costruttore Luca abbia il via libera servono altri interventi legati alle infrastrutture. «Altrimenti viene meno l’interesse pubblico». Un parere che la giunta deve mettere nero su bianco entro il 3 settembre, con un’apposita delibera, e che poi l’Aula Giulio Cesare dovrà ”vidimare”. La nuova condizione è la seguente: «Chiediamo un ulteriore sforzo di 50 milioni, non la luna, per la messa in sicurezza della via del Mare e per il ricongiungimento con l'Ostiense, da a ponte Marconi». E Panecaldo la motiva così: «Le norme prevedono che con la concessione di metri cubi non previsti dal Prg si debbano ottenere oneri ulteriori pari al 66% del plusvalore dell’area». Nel caso in cui venisse accettata la richiesta da e dalla Roma, il costo delle opere pubbliche, tra quelle di stretto interesse per la collettività e quelle secondarie, salirebbe da 320 a 370 milioni di euro. Tutto questo poi, nel fantastico mondo dei preventivi. Sentite Bonaccorsi, presidente del Pd, cosa dice a proposito del prolungamento della Metro B: «A fronte dei 50 milioni in più chiesti dal Comune, si parla di costi totali ben più alti, fino a 110 milioni di euro con tempi di realizzazione fino a cinque anni». Il club giallorosso sogna il debutto nello stadio per la stagione 2016-2017.

LO SCONTRO - 
Intanto, il sindaco è in vacanza negli Usa fino ai primi di settembre, ma le cartoline che sta ricevendo dalla Capitale in queste ore non sono delle migliori: «Marino - è l’affondo di Bonaccorsi - faccia massima chiarezza, informando in maniera dettagliata il consiglio comunale e tutti i cittadini». In attesa del rientro del primo cittadino, tocca all’assessore Caudo portare avanti il dossier. In giornata primi incontri informali con Panecaldo e Stampete. E per lunedì prossimo è in programma un vertice di maggioranza, che anticiperà l’istituzione di una commissione congiunta Trasporti-Urbanistica-Ambiente.