23/09/2014 10:49
LA REPUBBLICA (T. ORMEZZANO) - «Sentir dire da qualche giocatore che aver cambiato sia stato giusto mi ripaga di tante illazioni che mi si sono riversate contro dopo la mia scelta». Ospite del Processo del Lunedì su Raisport, Antonio Conte è tornato a parlare della Juventus. E questa volta ha aggiunto un’osservazione: il cambio al timone della Signora era giusto, lo diceva lui, lo dicono, adesso, anche i giocatori bianconeri. «La Juve in 3 anni ha costruito un grattacielo dal nulla. Con Agnelli, Marotta e Paratici non si è incrinato niente, il rapporto resta. Ho pensato e detto che dopo 3 anni così intensi si era giunti all’epilogo. Quando si è forti a livello sentimentale e si dà tutto, c’è un momento in cui è giusto separarsi per il bene di tutti. L’ho esternato ad alcuni calciatori, alla proprietà e ai dirigenti. Più difficile farlo capire al tifoso, ma tutto è stato fatto a fin di bene».
In campionato, il ct azzurro vede la Juve «ancora favorita, la casa è solida. La Roma sta facendo un percorso simile, sta cercando di costruire lo stadio, ha fatto un mercato intelligente, avrebbe vinto l’anno scorso se non avesse incontrato una Juve mostruosa». E su Balotelli: «Mi comporterò nel migliore dei modi, con chiunque verrà in Nazionale, non considero Mario una sfida da vincere». Beppe Marotta invece benedice Max Allegri e preferisce la Champions al quarto scudetto: «Vorrei vincerli entrambi — dice l’ad —, ma se proprio dovessi scegliere rincorrerei la coppa. Allegri era già un vincente, non uno sconosciuto. Lo scetticismo su di lui era una sensazione diffusa molto giustamente dopo quanto fatto da Conte». Tevez, invece, sogna sempre l’Argentina, ma il ct Martino non l’ha inserito fra i 19 giocatori all’estero preallertati per la tournée in Asia di ottobre (amichevoli contro Brasile e Hong Kong): ci sono Higuain, Romero, Biglia (infortunato, da valutare) e lo juventino Pereyra, a sorpresa.