01/09/2014 10:37
CORSERA (G. PIACENTINI) - Un gol, un assist e una prestazione da stropicciarsi gli occhi. In una Roma che contro la Fiorentina ha sbagliato poco e niente c’è un calciatore che più di altri ha rubato l’occhio agli osservatori: Radja Nainggolan. Il centrocampista belga di origine indonesiana ha festeggiato il ritorno in nazionale - è stato chiamato dal c.t. Wilmots, che lo aveva escluso dalla lista dei 23 per il Brasile, per l’amichevole di giovedì contro l’Australia - con la sua migliore partita da quando, lo scorso gennaio, Walter Sabatini lo ha preso dal Cagliari, strappandolo alla Juventus che lo avrebbe portato volentieri a Torino. Il Ninja - mai soprannome fu più azzeccato per le sue caratteristiche in mezzo al campo - ha però scelto il giallorosso: dal feeling che ha instaurato con i compagni di squadra e con la tifoseria, che anche ieri lo ricoperto d’affetto con messaggi attraverso quei social network di cui in passato ha un po’ abusato facendo arrabbiare la società, la scelta si è rivelata azzeccata.
E pensare che appena arrivato nella Capitale è stato etichettato, con troppa fretta, come «riserva di lusso». Non da Rudi Garcia, però, che lo scorso anno prima lo ha utilizzato per far tirare il fiato ai compagni di reparto, poi ha trovato in lui una grande risorsa nel momento del grave infortunio di Kevin Strootman. Perfetto per giocare davanti alla difesa nel 4-2-3-1, modulo di partenza della Roma contro la Fiorentina, altrettanto nel 4-3-3, modulo base della formazione giallorossa, che gli permette di sfruttare la sua propensione all’inserimento, alla fine della passata stagione ha collezionato 20 presenze, realizzando 2 gol, a Bologna e a Firenze. Quello di sabato sera, però, ha avuto un sapore speciale perché è stato il primo segnato all’Olimpico davanti ad una tifoseria che lo ha ormai eletto a proprio beniamino. «È stata una grande partenza - il suo tweet di ieri - con i primi tre punti, speriamo di disputare un campionato importante: pur soffrendo esce fuori la forza del gruppo». Musica per le orecchie dei tifosi giallorossi che gli riconoscono quei requisiti «morali », generosità e attaccamento alla squadra, oltre che tecnici, che a Roma servono per guadagnarsi una stima pressoché incondizionata.
Se c’è una cosa su cui si può scommettere è che il Ninja sarà sempre uno di quelli che escono dal campo con la maglia sudata. Nainggolan, però, non è solo corsa e generosità. Il gol realizzato contro i viola e l’assist per Gervinho sono sembrati semplici solo perché lui li ha resi tale. Il rischio di una brutta figura, con palla in curva, in quelle situazioni è sempre dietro l’angolo: il suo coraggio, però, è stato premiato e ha regalato alla Roma la vittoria. La prima, si augurano Garcia e i tifosi, di una lunga serie.