Ecco la bella novità: Torres c'è. Juve e Roma, parte il lungo sprint

24/09/2014 10:45

GASPORT (P. CONDO') - Istruito dal computer a evitare i grandi match, sconvenienti se il mattino dopo devi alzarti presto per andare al lavoro, il turno infrasettimanale è una gara a cronometro tra le potenze vere e presunte, in cui vincere è la normalità necessaria, e lasciar punti per strada la seccatura dietro l’angolo. Il Milan corteggia entrambe le situazioni risalendo dall’abisso dello 0-2 e fermandosi sulla soglia di un sorpasso da brividi. Impressiona in ogni senso, la squadra di Inzaghi: per la reiterata incapacità di leggere le palle inattive dell’Empoli, due volte a segno così nel primo tempo, e per la facilità di calcio offensivo nella ripresa, dalla quale distilla un solo punto ma una promettente novità. Fernando Torres è ancora un bel centravanti, almeno a livello di campionato italiano: splendido il colpo di testa col quale ha riaperto il match, efficaci le serpentine con le quali ha aperto la difesa toscana agli inserimenti dei compagni. D’ora in poi la formazione del Milan si compila piazzando subito il numero 9, e pensando poi agli altri dieci.

Venendo a oggi, la serata vive innanzitutto sullo sprint tra e Roma, partite a velocità massima - sembrano dragster - su una rotta di rapida collisione. L’anno scorso i due scontri diretti, non proprio attesi come tali il giorno dei calendari, arrivarono sui titoli di coda: all’andata quando la aveva già avviato la fuga, a scudetto già celebrato al ritorno. Quest’anno è stato ordinato al computer di organizzarli a campionato ancora bello frizzante: -Roma alla sesta, e di conseguenza Roma- alla venticinquesima, lasceranno ancora vita sul pianeta Serie A a prescindere dal loro esito. Premesso questo, l’intento di arrivarci a punteggio pieno è testimoniato dalla resistenza di Allegri a varare un po’ di : anche se la legge dello spettacolo dice che le ballerine nuove vanno mostrate in fretta, lui insiste su Llorente (che in effetti da bravo extralarge deve giocare per acquisire la forma) rimandando l’impiego dal primo minuto di Morata, i cui pregevoli spezzoni hanno incuriosito tutti. La aspetta il Cesena, ed è dura immaginarla in difficoltà anche perché i quattro punti già raccolti tolgono stress (e dunque adrenalina) alla squadra di Bisoli. Insomma, è una tappa di pianura a differenza delle colline che aspettano la Roma, di scena a Parma con una formazione che comincia a scontare le numerose assenze: ma il mercato di ha aggiunto profondità alla rosa, mossa provvidenziale in un avvio così incidentato. Il Parma proverà a renderglielo pure accidentato, e il Cassano di questi tempi è un joker sulfureo e minaccioso; se la Roma vince, passa un piccolo esame nascosto.

Per le altre grandi, o supposte tali, un mercoledì da leoni è l’unico modo per ricacciare indietro il senso di deja-vu: l’Inter che spreca le occasioni con pareggini insulsi, la che perde a ripetizione Rossi e Gomez, il in perenne attesa che l’anno buono si manifesti, e intanto perde punti in casa e fuori. Le aspettavamo come cast di supporto non rassegnato a essere soltanto quello, nel breve giro di tre partite faticano a leggere il numero di targa delle due battistrada. Stasera giocano tre partite di categoria abbordabile: chi incespica dirà che siamo appena agli inizi, ma con una faccia che tradirà i suoi guai.