23/09/2014 10:22
GASPORT (D. STOPPINI) - In matematica il 10 viene definito un numero felice. Ora non risulta che Rudi Garcia abbia frequentato un corso specifico sulla materia, negli ultimi tempi. Però sulla felicità del 10 sarà d’accordo pure lui. Per una volta Francesco Totti non c’entra. Perché la Roma ha cambiato modo di segnare: 10 gol su 10 sono arrivati su azione, nelle 4 partite disputate tra campionato e Champions. In Italia solo l’Inter ha fatto meglio, se non in percentuale, almeno a livello numerico: 18 su 18. È la controtendenza firmata Garcia, che degli angoli e delle punizioni si preoccupa il giusto — a Trigoria non mancano le sedute sui calci piazzati alla vigilia di ogni match — ma piuttosto prova a cercare la porta avversaria attraverso il gioco.
Manca il colpo di testa È una ricerca costante, è qui la differenza. La perfezione della percentuale (100%) può essere casuale, la voglia di trovare sempre soluzioni diverse no. Da Nainggolan contro la Fiorentina a Florenzi contro il Cagliari, passando per la goleada al Cska Mosca: la Roma ha attaccato la zona gol in tutti i modi, da sinistra, da destra, per vie centrali. Manca ancora il gioco aereo, perché nessuna delle 10 reti è arrivata su colpo di testa. Come a dire: le cartucce non sono state ancora sparate tutte. Ma il modo di cercare il gol, quello sì. Perché la Roma è stata pensata in un modo — l’arco Totti e le frecce Iturbe-Gervinho —, ma ha dimostrato di saper dar fastidio anche quando gioca il centravanti vero, Destro. Oppure quando Florenzi si diverte a fare il trequartista — contro il Cagliari nel primo tempo s’è visto anche questo —, o Gervinho allunga la squadra andando a cercare la porta in zona centrale (basti rivedere la seconda rete di domenica scorsa).
Si cambia È la variazione sul tema firmata Garcia. Che magari sorride di fronte a chi prova a spiegare una partita attraverso il conto dei calci d’angolo: nelle ultime due giornate di campionato la Roma non ne ha battuto neppure uno, subendone 14. E allora forse si può spiegare (anche) così la controtendenza rispetto allo scorso campionato, quando ben 11 squadre hanno segnato più reti della Roma su azione. Per capire: Garcia era sotto le media dell’intero campionato, 70,8% contro il 71,8%. La sintesi è evidente: la Roma dello scorso anno aspettava di più l’episodio vincente, questa lo fa attraverso il gioco, aggredendo gli avversari (8 reti su 10 nel primo tempo, un anno fa i gol arrivavano nella ripresa).
Caso infortuni Chissà se è anche questo che ha spinto Gervinho a dichiarare che «lo scudetto è possibile, siamo più forti rispetto a un anno fa. E in Champions possiamo passare il turno». Magari risolvendo la questione infortuni, che sta preoccupando anche i dirigenti a Trigoria: l’ultimo k.o. muscolare è quello di De Rossi, al polpaccio sinistro. Ieri l’azzurro stava meglio, oggi gli esami quantificheranno uno stop che oscilla tra i 7 e i 20 giorni. E questi qui non sono davvero numeri felici.