La Seleçao guarisce Maicon. Un dolce mistero per la Roma

07/09/2014 11:35

GASPORT (A. PUGLIESE) - Mettiamola così, a volte la nazionale è davvero la panacea di tutti i mali. Ti ricarica psicologicamente, sa motivarti, in alcuni casi anche guarirti. Magari è successo anche a , che venerdì notte ha giocato tutti i 90 minuti di Brasile-Colombia (amichevole a Miami, 1-0 con gol di Neymar). Un mistero? Per molti sì, anche a Trigoria, considerando che il terzino con la Roma ha svolto finora solo un programma personalizzato, non avendo partecipato mai ad un allenamento vero, saltando anche le sedute tattiche.

Programma -  A conti fatti, alla Roma può anche aver fatto piacere, perché se è in grado di reggere una partita, allora vuol dire che è pronto. «Bella vittoria, anche se c’è ancora molto da lavorare. Questo è solo l’inizio di un percorso nuovo», ha detto il giocatore a Miami. Lo staff medico giallorosso gli aveva dato però una tabella di lavoro, che fa seguito al comunicato della Roma di fine agosto: « sta svolgendo dei lavori personalizzati, tra fisioterapia e palestra, prima del ricondizionamento generale». A Trigoria, dunque, si aspettano che giovedì, al ritorno del brasiliano da New York (martedì notte sfida con l’Ecuador), si possa mettere finalmente a disposizione di , che considerando il suo valore ne ha un bisogno vitale. Poi, conoscendo certe cose, probabilmente non giocherà neanche con l’Empoli, finendo invece con l’esordire in , contro il Cska Mosca. Una scelta? Forse, anche se la Roma spera che sia proprio l’Europa a ridargli la carica giusta.

e il giocatore -  Di certo, la partenza di non è stata delle migliori. Tornato a Trigoria a ritiro quasi concluso (il 12 agosto, al termine del mese — legittimo — di ferie), ha avuto un colloquio acceso con , che gli ha manifestato il fastidio per il presunto ritardo. ha risposto con la necessità di sfruttare tutti i giorni per «scaricare» mentalmente la delusione del Mondiale, salvo poi però isolarsi. In allenamento, dal gruppo, avendo anche un alterco con un che gli aveva preparato una tabella di lavoro a suo dire troppo intensa. In tutto ciò, ovviamente, ci si è infilato anche il contratto ( è in scadenza), con il giocatore che aspetta il rinnovo e la Roma pronta a sedersi. E ? Non sarà stato certo contento di quei 90 minuti lì, lui che per i «reduci» dal Mondiale aveva preparato delle tabelle di avvicinamento con minutaggi in crescendo (prima 30-45 minuti, poi a salire). Ma se tornerà davvero quello dello scorso anno, tutto finirà nel dimenticatoio. Contratto permettendo, però.