29/09/2014 09:21
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Manifesta superiorità. Ipotesi che sembrava la più probabile in estate e ora, dopo cinque giornate di campionato, ha trovato la definitiva conferma. Roma e Juventus salutano tutti e proseguono indisturbate verso un nuovo duello in solitario per la conquista del campionato. Troppo basso il livello delle altre per cercare soltanto di impensierire la vetta della classifica, troppo scarso il livello del calcio italiano per raggiungere l’asticella toccata negli ultimi anni dai grandi club sparsi in giro per l’Europa.
Registrato il primo passo falso dell’Inter e i continui risultati altalenanti di Napoli, Milan e Fiorentina, le proiezioni del futuro sembrano aver preso un binario preciso. Il compito di non sfigurare toccherà quindi sempre a Roma e Juventus, finite in un percorso parallelo destinato, chissà, ad allontaarsi in questa settimana che culminerà con lo scontro diretto in programma domenica sera allo Juventus Stadium. Anche perché finora i numeri e le statistiche riferiti alle due formazioni sono molto simili, praticamente gli stessi: 15 punti conquistati in 5 partite di campionato, 10 gol fatti dai bianconeri rispetto ai 9 romanisti, che hanno subito soltanto una rete in confronto ai rivali bianconeri ancora imbattuti in difesa. Nel computo c’è da registrare una vittoria a testa anche nella prima gara di Champions League, arrivata per entrambe contro quelle che sulla carta sono le formazioni più abbordabili del girone. La musica è destinata a cambiare nel breve, chissà già tra domani e dopodomani quando l’avversario europeo da affrontare alzerà inevitabilmente il coefficiente di difficoltà.
I ragazzi di Garcia saranno i primi a scendere in campo sul campo del Manchester City, mentre per il gruppo di Allegri bisognerà aspettare 24 ore in attesa di affrontare la trasferta spagnola contro i vicecampioni d’Europa dell’Atletico Madrid. Partite complicate, ma tanta voglia di non voler cedere il passo mostrando il primo segno di debolezza nei confronti dell’altro. Entrambi gli allenatori infatti puntano nel chiudere nel migliore dei modi una settimana pronta a sancire il primo mini-bilancio della stagione prima della nuova sosta per le nazionali.
Tra i due litiganti sembra essere più complicata la strada giallorossa, costretta ad affrontare un doppio incontro lontano dalle mure di casa. D’altronde anche nella passata stagione, la trasferta di Torino si chiuse con una fragorosa disfatta, quella che probabilmente spianò la strada verso il terzo scudetto juventino targato Conte. A Trigoria quindi conoscono le insidie del momento, considerando che negli obiettivi prefissati durante l’estate è stata ribadita più volte la priorità di puntare allo scudetto mettendo in secondo piano (ma senza sfigurare) gli impegni di Champions League. Garcia intanto lavora per evitare pericolosi cali di concentrazione e aspetta un’ulteriore carica da James Pallotta, atteso martedì sera sulle tribune dell’Etihad Stadium prima di tornare nella capitale insieme al gruppo. Il presidente della Roma accompagnerà i suoi ragazzi anche a Torino (a meno di cambi di programma dell’ultimo minuto), determinato nel voler dimostrare vicinanza e sostegno alla squadra. il cammino certo è ancora lungo, ma nessuno vuole incappare nella prima battuta d’arresto.
Nonostante i primi tentativi fatti nei salotti televisivi, il confronto tra Garcia e Allegri è soltanto al primo atto: «È troppo presto per parlare di corsa a due - ha ribadito il francese dopo la vittoria con il Verona - e nessun trofeo verrà assegnato al termine di questa settimana. Certo la Juventus rimane la favorita per il campionato, ma noi con il nostro lavoro abbiamo cercato di ridurre le distanze». Tutto vero, ma tra realtà e pretattica, nessuno è disposto a concedere per primo il passo. Come in ogni duello che si rispetti.