07/09/2014 11:56
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Questione di incastri. O forse soltanto di tempistiche sbagliate. Resta il fatto che non è cominciato nel migliore dei modi il secondo anno di rapporto tra la Roma e Maicon, uno dei trascinatori del nuovo corso targato Garcia. Nella nottata italiana di venerd, il difensore brasiliano è sceso in campo dal primo minuto con la propria nazionale, impegnata a Miami contro la Colombia in amichevole. Novanta minuti giocati a buon ritmo e conferme di una tenuta fisica accettabile per cominciare la nuova stagione in giallorosso.
Nulla di strano se non fosse che nel debutto in campionato di Totti e compagni sabato scorso con la Fiorentina mancasse proprio il terzino verdeoro, lasciato in tribuna da Garcia a causa di un ritardo di preparazione dovuto all'impegno estivo del Mondiale. Il giocatore infatti non ha ancora affrontato un solo allenamento insieme ai compagni, limitandosi ad una tabella di lavoro personalizzata dopo aver accusato un leggero sovraccarico nella prima settimana di lavoro svolta all'interno del quartier generale giallorosso.
La notizia dell'impiego a tempo pieno nel debutto in panchina di Dunga non è però passata inosservata nella capitale, nonostante da Trigoria arrivino rassicurazioni sul fatto che il giocatore potesse sostenere tranquillamente l'intera gara con la nazionale. Il ragazzo ha già comunicato alla società di sentirsi pronto e di star bene fisicamente (aveva dato anche la disponibilità per giocare contro i viola), ricevendo dalla controparte la massima disponibilità nel poter affrontare senza problemi gli impegni della «Selecao». Sabatini infatti è convinto che gli stimoli «esterni» possano aiutare il ragazzo nel dare un contributo maggiore anche nella Roma, soprattutto nelle sfide ritenute più importanti.
Esordio stagionale che difficilmente arriverà sabato prossimo nella trasferta di Empoli, considerando il prossimo impegno del Brasile mercoledì notte a New York con l'Ecuador e il successivo volo oltreoceano che lo porterà a Roma a meno di 48 ore dal fischio d'inizio al Castellani. Il momento giusto arriverà quasi sicuramente quattro giorni dopo, quando i giallorossi apriranno le danze della Champions League all'Olimpico con il Cska Mosca. Impegno in cui serviranno esperienza e determinazione, caratteristiche che Maicon ha mostrato di poter dispensare in campo e nello spogliatoio.
Poi, ripreso il cammino, si comincerà a parlare anche delle ultime questioni rimaste in sospeso, in primis quella legata al rinnovo del contratto in scadenza nel prossimo giugno. Il terzino in questo ultimo anno guadagnerà circa 1,7 milioni netti, cifra quasi dimezzata rispetto alla passata stagione: con l'idea di voler chiudere la carriera in giallorosso, l'intento rimane quello di ottenere un prolungamento annuale guadagnando qualcosina in più. Situazione che il ds ha preferito rimandare di qualche mese, aspettando di rivedere lo stesso Maicon, che meno di un anno fa, aveva contribuito da leader nel prendere per mano la squadra. Garcia e il resto del gruppo avrebbero preferito accoglierlo con qualche giorno d'anticipo dall'intero mese di vacanze che spettavano comunque di diritto al giocatore. Incomprensioni dettate da piccoli gesti evitabili, ma facilmente superabili. Questa volta basterà soltanto un po' più di chiarezza.