Prova di forza, la Roma vola

28/09/2014 10:35

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Non basta alzare il muro o scegliere, volgarmente, il catenaccio: la Roma salta qualsiasi ostacolo. Avanza con la solidità e la personalità della Grande. Il quinto successo in campionato, il sesto di fila se si conta anche quello di contro il Cska, conferma che il gruppo di è ormai padrone della situazione. Nessuno, al momento, ha la forza di intralciarne il percorso. Netto, come quello della , vittoriosa anche ieri: lo scontro del 5 ottobre promette scintille. Il Verona resiste per 75 minuti, con Mandorlini che chiede ai suoi giocatori di difendersi in nove davanti al . Il tentativo disperato di conservare l'imbattibilità in questo torneo (senza mai prendere, fin qui, gol in trasferta) evapora però inesorabilmente: il tiro di fa esplodere l'Olimpico e consegna alla capolista il risultato che merita. , dopo i soliti errori sotto porta, si allontana fino a centrocampo per chiudere il match: il missile improvviso diventa la palombella d'oro. Sono gli stessi marcatori della gara interna con il Cagliari: i due azzurri si scambiano solo il ruolo di apripartita. Il 2-0 è meritato e convincente per gioco, ritmo e chance.

Pazienza e aggressività -   è protagonista più che in altre occasioni. Nel giorno in cui mette in cassaforte i suoi primi 100 punti in Italia (85 l'anno scorso e già 15 in questo campionato), dimostra quanto la sua leadership incida sul rendimento della Roma. Inizia con il più offensivo che ci sia, con , e davanti, centrocampista che diventa trequartista, che spinge a destra e che si inserisce a sinistra. non scende dalla cattedra e spopola in cielo e in terra. Per la prima volta i giallorossi non fanno centro nel primo tempo. Aspettano, senza innervosirsi. Attaccano e controllano. Maturi. fa cilecca. Non fa niente. Lo lascia in campo, andando alla cassa a fine partita. Fa, invece, uscire dopo un'ora scarsa. Perché serve l'imprevedibilità di Gervinho: giusto così. è ispirato nel giorno del 38 ̊ compleanno. Martedì, però, c'è il a Manchester: dopo 66 minuti, standing ovation e panchina per il capitano. Dentro . Che sblocca la partita (prenderà anche una traversa). Mosse in corsa mirate e davvero efficaci. Mandorlini non si sarebbe mai aspettato quel tiro. Non in cielo e in terra. . Mosse in corsa mirate e davvero efficaci. Mandorlini non si sarebbe mai aspettato quel tiro. Non mancino, ma stile rasoiata. Fi- ne del Verona con i suoi esterni d'at- tacco, Gomez e , spesso in li- nea con i quattro difensori.

Rotazione al minimo -  Solo 3 novità dopo la vittoria in Emilia: , Cole e . Meno del solito (5 con l'Empoli e il Parma, 6 con il Cska): 8 infortunati pesano an- che nelle scelte. Ma prima dei viaggi a Manchester e Torino, non si può perdere la testa. Nel senso che la Ro- ma deve restare in vetta. Debutta (21 ̊ giocatore utilizzato), esce e ora è l'unico a non essersi perso nemmeno un se- condo della striscia vincente.