14/09/2014 10:35
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - L’urlo liberatorio di De Rossi al triplice fischio del mediocre Gervasoni, racconta tutta la sofferenza di una Roma che forse aveva sottovalutato le insidie della trasferta di Empoli. Eppure alla vigilia il tecnico giallorosso Garcia aveva dribblato l’ipotesi del turn over in vista della prima sfida di Champions in programma mercoledì allo stadio Olimpico contro i russi del Cska Mosca. «Non so neanche con chi giochiamo mercoledì» aveva detto con ironia a chi gli chiedeva lumi su un turn over che sembrava scontato. Detto fatto, all’insegna di una cosa già vista nel corso della passata stagione, quando più di una volta il tecnico francese aveva mischiato le carte dicendo una cosa e poi facendone un’altra: giustissimo, legittimo.
Il risultato comunque è stato il secondo successo in campionato della Roma targata Garcia che torna da Empoli con tre punti importantissimi fatti sì rischiando qualcosa (sette corner a zero per i padroni di casa qualcosa vorranno pur dire), ma con il minimo sforzo. L’allenatore ha risparmiato in blocco l’attacco titolare, regalando minuti a coloro che in questa stagione giocheranno inevitabilmente meno, ma soprattutto risparmiando i titolari per la sfida che più conta in questo momento: il ritorno della Roma nell’Europa che conta dopo tre anni e mezzo di assenza.
Ad Empoli ci ha pensato ancora una volta Nainggolan a togliere le castagne dal fuoco ai giallorossi, realizzando il secondo gol in altrettante partite a dimostrazione di una condizione eccellente: di nuovo lui il migliore dei romanisti. Conferme anche per il greco Manolas (che fin qui non ha fatto di certo rimpiangere la partenza di Benatia) migliore del reparto difensivo insieme a un Maicon che ha spazzato in novanta minuti polemiche che duravano da mesi e recentemente rinvigorite dalla cacciata del terzino dalla seleçao.
È tornato, sta bene e ha dato il suo contributo alla squadra per questo successo importante facendo tutto bene: tiro in porta a parte (ha preso anche un palo da due metri).
Un passo indietro per Pjanic meno lucido del solito, così come per Cole che continua a non convincere del tutto dalla sua parte. Vero, l’Empoli è una buona squadra che gioca a mille dall’inizio alla fine, ha fatto tutta un’altra preparazione e sa benissimo quanto sia importante partire forte per guadagnarsi il diritto di poter giocare in serie A anche il prossimo anno. Ma la differenza tecnica era davvero troppo per pensare che potesse finire diversamente. Alla Roma è bastato giocare venti minuti, il bel gol di Nainggolan e poi amministrare al piccolo trotto per controllare i toscani che comunque ci hanno provato fino all’ultimo minuto.
Certo, se Gervasoni avesse dato alla Roma il rigore evidente per fallo di mano di Tonelli, sarebbe stata tutta un’altra partita, ma alla fine alla Roma va bene anche così. Anche se due rigori non concessi in altrettante partite non sono di certo un bel segnale: se il buon giorno si vede dal mattino...
Il bilancio è Roma in vetta assieme alla Juventus che in serata replica battendo all’esordio casalingo l’Udinese: per le due capoliste tre gol in due giornate e zero reti subite. È già testa a testa.