13/09/2014 11:48
GASPORT (M. GALDI) - «Apriamo la stagione con una nuova governance federale, una nuova stagione delle riforme, della modernizzazione della Federazione e dell’organizzazione federale con criteri moderni e sburocratizzati. Abbiamo la necessità di rendere la federazione più vicina a chi ne fruisce». Il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, vuole andare dritto per la sua strada. Nominato il nuovo direttore generale, Michele Uva, mentre si va componendo anche la squadra che lo affiancherà, si passa alle riforme. E qui Tavecchio passa la palla al consigliere federale Claudio Lotito che ha la delega proprio per le riforme e che ieri ha preparato la sua relazione consegnata alle componenti.
Rose e vivai Ora c’è un mese di tempo. Le componenti dovranno fare le loro riflessione e presentare eventuali loro proposte. Poi toccherà ai tecnici lavorare. «E nel prossimo Consiglio (presumibilmente tra un mese, ndr) stabiliremo quale riforme potranno essere fatte subito, quali dovranno aspettare un’ampia condivisione », ha spiegato ancora Tavecchio. E Lotito assicura: «Fin dalla prossima stagione avremo rose da 25 giocatori, ma le società che ne hanno di più avranno del tempo per adeguarsi. Un po’ come abbiamo fatto quest’anno per le comproprietà ». La Lega di A è già in linea. Subito si potrà anche stabilire che dei due extracomunitari che possono giocare in A, uno abbia un curriculum adeguato. Subito sarà «reso omogeneo a quello che applica l’Uefa» il fair play finanziario e i club per potersi iscrivere dovranno aver saldato i debiti anche con i club esteri.
Riforma dei campionati «La riforma dei campionati – ha spiegato il presidente Figc è la madre di tutte le battaglie. È inutile che ci giriamo intorno da anni e non concretizziamo. La riduzione delle squadre professionistiche sta nei fatti. Così le risorse potrebbero essere meglio redistribuite, è inutile nascondere che non siamo in una situazione florida. Questo è un tema dominante: una Serie A, una Serie B, e una Lega Pro rivisitata». Questo è sicuramente lo scoglio maggiore: la A a 18, la B a 20, ma soprattutto una Lega Pro a 40 per il momento è ancora nel libro dei sogni. Soprattutto la Lega Pro che ha appena cominciato un campionato a 60, tagliarne altre 20 al momento è davvero difficile e il presidente Mario Macalli lo ha detto anche in Consiglio.
Multiproprietà Ultimo scoglio è quello delle multiproprietà, ma Lotito spiega: «Sulle multiproprietà c’è disinformazione. Danno la possibilità di far coesistere la valorizzazione dei giovani, l’aumento dei ricavi e la tutela sociale del territorio mentre le seconde squadre porterebbero a un raddoppio dei costi e a una sperequazione territoriale». Ma sempre Macalli aggiunge: «Bisogna poi vedere al momento delle assemblee i presidenti dove dovranno votare e soprattutto come verrà stabilita la ripartizione dei contributi. Su un punto tutti sono d’accordo: bisogna sviluppare il calcio femminile. Tavecchio illustra il suo progetto: «Abbiamo in mente un campionato di dodici squadre associate a club professionistici, ho già avuto l’adesione da parte di diverse società. Questa è l’unica possibilità per recuperare il mondo delle donne, che va valorizzato e incentivato». Lazio, Fiorentina e Bari hanno detto di sì; pronti anche Chievo e Cesena, ma si prenotano pure Juve, Milan, Inter e Napoli.