Totti insegna ritmo e risponde al Cska

18/09/2014 10:34

GASPORT (A. SCHIANCHI) - Il calcio, a volte, esalta per la sua semplicità. Date a un allenatore due attaccanti veloci da piazzare sulle fasce e un genio come in grado di servirli, e avrete fatto la felicità di un uomo. Lo spettacolo è garantito, i gol pure. Gli applausi e l’entusiasmo sono la naturale conseguenza. Non servono alchimie tattiche, schemi «spaccacervelli», movimenti da scienziati. Palla al migliore, cioè , gli altri corrono a tutta birra e lui sceglie, a seconda delle circostanze, se lanciare l’uno o l’altro. I difensori avversari, nella maggior parte dei casi, se li vedranno passare davanti agli occhi senza poter intervenire, colpiti e sorpresi sia dalla genialata del numero 10 sia dalla velocità dei due assatanati che attaccano l’area di rigore. Gervinho e (fino a quando resta in campo) sono devastanti un po’ perché la retroguardia del Cska Mosca è davvero imbarazzante e un po’ perché li trova sempre nel momento giusto e deposita il pallone sui loro piedi. Non hanno che da fare due passi e calciare: facile, no?

Precisione Nel primo tempo , pur non spingendo troppo sull’acceleratore (non ce n’è bisogno data la debolezza del Cska), dà alcune dimostrazioni di tecnica che andrebbero studiate dai bambini delle scuole calcio. Innanzitutto: 29 passaggi effettuati e soltanto 4 sbagliati (86 per cento di precisione). Considerate che il capitano della Roma si muove spesso in spazi ristretti, raramente è libero e quasi sempre ha un avversario a disturbarlo. Con queste premesse essere precisi nel tocco è ancora più complicato. , maestro del coro, fa vedere a tutti che l’età non è un problema, quando c’è il talento. Con le spalle rivolte alla porta avversaria, in occasione del secondo gol di Gervinho, riceve il pallone, vede con la coda dell’occhio la corsa del compagno e lo serve con impressionante precisione. Segnare, a quel punto, è poco più di una formalità. Nel secondo tempo, logico che ci sia un calo: di tensione, di attenzione e, quindi, anche in fatto di precisione. I passaggi di , nella ripresa, sono 36, di cui 29 giusti: la percentuale di precisione è dell’80 per cento.

Appoggio Per capire il modo di giocare della Roma è sufficiente analizzare il dato relativo alle sponde. ne fa 4, esattamente come e . Ciò significa che i giocatori di , spesso, scelgono la soluzione dell’appoggio arretrato al compagno per aprirsi un varco tra gli avversari e concludere a rete. In tutto i giallorossi effettuano 19 sponde: tantissime. Così come tanti sono i lanci di , addirittura 10. Mica male per un mediano... Il fatto è che il Ninja sa soffrire in copertura, quando è il caso (non contro il Cska Mosca), ma sa pure distribuire palloni deliziosi e, se c’è l’occasione, arrivare al tiro. Centrocampista di lotta e di governo, insomma. Lo spartito giallorosso è semplice da leggere: la manovra parte da , arriva a che appoggia a e poi ecco il lancio lungo sulla fascia opposta dove va a conquistarsi lo spazio d’azione. Su 110 passaggi fatti, il belga ne fallisce soltanto 6: una miseria. Direte: ma quelli del Cska non hanno mai pressato, non hanno mai contrastato, non hanno mai dato fastidio. Verissimo. Però 104 passaggi giusti sono parecchi, a volte non riescono nemmeno se li fai da solo nel cortile di casa...