06/09/2014 12:16
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - E' un Totti formato Champions quello che sta preparando a Trigoria il ritorno nell’Europa dei grandi. Tanto lavoro sia con i compagni, sia specifico, per il numero dieci, che in questa stagione vivrà il privilegio di essere nuovamente protagonista nella coppa che più di qualsiasi altra cosa vorrebbe vincere. Ben nota la dieta che consente a Francesco di stare leggermente sottopeso, in modo da non sovraccaricare giunture e muscoli in alcuni casi al limite della sopportazione di una mole così imponente. Gli allenamenti cominciano ormai da qualche anno a tavola, per Francesco Totti, che prosegue poi con esercizi cuciti addosso al suo fisico, che gli consentono di convivere con gli acciacchi, in primis, e con una gestione delle forze che vanno calibrate tra i vari impegni sportivi della squadra giallorossa.
In tutto questo c’è Garcia a supervisionare, intenzionato in linea di massima, a mandare il capitano giallorosso sempre in campo se in buone condizioni, anche nelle due gare consecutive in quattro giorni (Empoli e Cska), facendogli disputare come minutaggio una gara in totale. In pratica un tempo a competizione, all’incirca, con la sfida poi da saltare con il Cagliari, per recuperare in vista del turno infrasettimanale di campionato. Una partita in due per avere i colpi di un giocatore unico in entrambe le competizioni, gestendolo nel doppio confronto. Il tecnico francese, Rudi Garcia, spera poi di riavere tutti in buone condizioni dopo le gare delle varie nazionali. In particolare Daniele De Rossi, che ha rimediato un colpo al ginocchio ed è sotto il controllo dei medici azzurri. Non sembra nulla di grave, ma da Trigoria viene monitorata la situazione in ogni momento, niente viene lasciato al caso. Insomma, si è più che prudenti. È intanto il direttore generale, Mauro Baldissoni, a parlare delle aspettative stagionali. «Noi abbiamo un obbligo di assumerci la responsabilità di competere per vincere, ma non necessariamente di riuscire a farlo — le sue parole a “Roma Radio” — vincere è poi un incidente statistico, perché lo può fare solo una l’anno, ma competere per vincere è la nostra responsabilità».