03/09/2014 09:50
IL TEMPO (E. MENGHI) - Più greci che brasiliani, tanti quanti gli olandesi. È una Roma diversa dal passato quella costruita da Sabatini quest’anno. Non capitava dalla dieci anni, dalla stagione 2004-05, che la componente verdeoro fosse così scarsamente rappresentata: oggi Maicon e Castan, allora il solo Mancini. Sorprende la presenza di ben due nazionali Orange in rosa, Emanuelson e Strootman, e ancora di più il terzetto greco composto da Holebas, Manolas e Torosidis, tutti arrivati - in momenti diversi - dall’Olympiacos. Prima di loro i greci avevano lasciato ricordi contrastanti: Dellas strappò più applausi che fischi, a differenza di Tachtsidis, pupillo di Zeman.
La Roma è sempre più una società multietnica, che ha accolto un inglese per la prima volta nella sua storia (Cole), e a livello linguistico sta sposando sempre più il francese. Lo parlano Pjanic, Yanga-Mbiwa, Gervinho, Nainggolan, Keita e naturalmente Garcia con il suo staff. Ma ormai Rudi conosce così bene l’italiano che lo usa anche per i suoi appunti privati.