“Arbitri e errori, così non ci divertiamo più”

07/10/2014 11:26

LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Prima lo sfogo, a caldo, poi l’avvio di un dibattito per capire come uscirne. L’arbitraggio di Rocchi fa discutere politici, scrittori e personaggi dello spettacolo più di una Finanziaria, con -Roma a sovrastare qualsiasi altro argomento.

«Uno così può arbitrare al massimo una gara di hockey su prato — è duro il commento del cantante Luca Barbarossa la partita gli è sfuggita di mano già al primo episodio, quando concede il rigore per il mani inesistente e fuori area di , che con il gomito stava solo proteggendo la faccia. E pure il secondo è inesistente, per non parlare del fuorigioco evidentissimo sul terzo. È chiaro ormai che la rappresenti il potere e lo strapotere istituzionale. La Roma è invece il governo ombra, un’opposizione con punte di anarchia come Gervinho ».
Commenti sanguigni con analogie politiche, che coinvolgono nella vetrina della discussione i rappresentanti istituzionali. Così si va dal deputato del Pd, Miccoli, che annuncia: «Faremo un esposto alla Consob ed un’interrogazione parlamentare perché il governo deve garantire la regolarità del campionato », all’europarlamentare della Lega Nord, Buonanno. «Urge un rapido ripensamento sulle designazioni arbitrali per le partite di cartello con squadre quotate in borsa. Certe strane decisioni non incidono solo sul risultato della gara, ma anche sul portafoglio dei risparmiatori e degli scommettitori». Verrà quindi messo in moto addirittura l’esecutivo di Bruxelles per «designare arbitri internazionali di riconosciuta fama, onestà ed integrità morale».
Nel mondo dello spettacolo, non si può non passare per il teatro, dove emerge il garbo di Gigi Proietti. «Dico solamente una cosa: peccato. Sono demoralizzato. Questi arbitraggi levano la voglia di divertirsi. Un errore va bene, ma tre sono troppi. E poi dopo pochi minuti, se non sei assolutamente certo, non puoi prendere quella decisione. Non si è rovinata solamente una partita, ma una bella fetta di campionato». L’ironia romana è rappresentata da Massimo Ghini che, amareggiato, prova a ribaltare la prospettiva. «La sensazione è che questa sconfitta abbia rafforzato lo spirito della Roma. Se un francese e un greco, due con mentalità molto diverse, si sono fatti buttare fuori, mi fa capire che quella maglia vale tanto. Il resto è stato e sarà sempre così, quello che resta è la forza che per me la serata di domenica ha lasciato nella squadra».
Il mezzo più veloce per poi conoscere il pensiero di illustri romanisti diventa . «Ma se si assegna lo scudetto a tavolino alla e si gioca per il secondo posto, non è che ci divertiamo di più?», l’ironica provocazione di Giancarlo De Cataldo, magistrato e scrittore. L’attore Roberto Infascelli, noto per aver recitato sia nel film sia nella serie di “Romanzo Crimanale”, non ha dubbi. «È stato lo - Roma peggiore della storia. Tre gol irregolari concessi non hanno precedenti. Non doveva essere designato Rocchi».