24/10/2014 11:06
LA REPUBBLICA (F. BIANCHI) - Allarme in Federcalcio: da martedì 28 ottobre, in occasione di Giunta e Consiglio Nazionale Coni, verrà deciso che anche lo sport più amato e praticato non godrà più dei privilegi del passato. Sarà come tutte le altre discipline (olimpiche). Sinora la Figc aveva ricevuto 62.541.720 milioni di euro all'anno di contributi Coni (quindi pubblici), senza alcun criterio. A pioggia. Cifra che aveva messo le altre Federazioni in un angoletto (atletica 5 milioni; nuoto 4,7; scherma 3,8) e scatenato la rivolta dei presidenti. Da martedì si cambia: ci saranno criteri chiari, e varranno per tutti, calcio incluso. Prevista quindi una consistente sforbiciata (20 milioni?) alla casse della Figc.
Giovanni Malagò ha confermato che anche la Federcalcio dovrà fare sacrifici. «Tagli in arrivo? Probabile, ma non so quanto. In realtà, rivedremo il concetto che il calcio, a differenza di tutte le altre Federazioni, partisse non da dei parametri ma da una percentuale rispetto al finanziamento pubblico». Ora conterà soprattutto la preparazione olimpica, poi i risultati, i tesserati. Per questo il calcio perde terreno. Malagò è pronto però ad “attutire” la botta per la Figc, pescando dal tesoretto di 15 milioni a disposizione della Giunta. Ma in via Allegri c'è molta agitazione, anche se ritengono che la botta sia “solo” del 25%, vale a dire 17 milioni in meno.
Oggi, in occasione del consiglio federale, potrebbe arrivare una risposta dura. La Figc sta studiando come correre a ripari, forse verrà chiesto un sacrificio anche alle Leghe. Quei soldi servivano per le spese arbitrali, per il funzionamento (si fa per dire...) della giustizia sportiva, eccetera. Non un centesimo alla Lega di serie A. «Il Coni tradisce 100 anni di storia: bisogna ragionare con buon senso. Speriamo che da qui a martedì qualcosa possa cambiare. Bisogna ricordare quanto ha fatto il calcio per lo sport italiano quando c'era il Totocalcio», spiega Andrea Abodi, presidente della Lega B. Il sogno di Tavecchio, ma per ora resta tale, è una Figc che si autofinanzia e non deve più attingere al denaro pubblico. Spazio e più soldi, quindi, a sport olimpici come nuoto, atletica, scherma, volley. E il calcio si mette a dieta.