13/10/2014 09:47
IL MESSAGGERO (S. MARINO) - Dall'alto del suo record assoluto di presenze in nazionale e di vittorie in azzurro e bianconero, capitan Buffon riapre il capitolo di Juve-Roma. A dispetto dell'invito di Antonio Conte a tener fuori le beghe del campionato e nonostante l'impegno con Malta non sia da prendere troppo alla leggera. «Vi ricordate quanto ha sofferto la nazionale quando qui si giocava la qualificazione al Mondiale? Gigi ha anche parato un rigore... », rievoca il ct dell'Italia, che quel tiro di Mifsud respinto dal portiere sull'1-0 per gli azzurri se lo deve essere rivisto in tv più di una volta. Buffon invece ha risentito spesso, rilanciate dai media, le parole dell'amico rivale Francesco Totti, quell'accusa alla sua Juve di vincere da anni con l'aiuto degli arbitri: «Io - la bordata di Gigi in esclusiva alla Rai - non ho mai fatto interviste in cui inveivo contro qualcuno o facendo illazioni. Neanche quando perdevo. Se mi sono sentito con Totti dopo Juve-Roma? Non ci siamo sentiti non mi interessa fare polemiche dopo il novantesimo, è qualcosa che non mi appartiene come persona: in carriera ho vinto tanto ma ho perso anche tanto. Sono arrivato terzo, quarto e 7/o per 2 anni consecutivi però non penso che abbiate mai visto Buffon fare interviste in cui inveiva contro qualcuno o magari poteva buttare lì illazioni di sorta». Interviste no, ma davanti a certe - per lui - ingiustizie, Gigi ha reagito, eccome. Esempio: lasciando anzi tempo la panchina per protesta lo scorso anno in occasione della vittoria della Roma in coppa Italia con la Juve. Vittoria contesta per il gol di Peluso, irregolare secondo i bianconeri e per il recupero, giudicato esiguo.
VERSO EURO 2016 Inequivocabili invece le parole su questa nazionale, che ha affidato a Conte il compito della rinascita. «Le critiche dopo l'Azerbaijan? Il finale è stato pulp, senza dubbio. Ma credo serva tempo per dare un giudizio autentico su questa Italia: le basi sono assolutamente buone, e daranno frutto. Alle volte si pretende da una squadra il calcio champagne, e si dimentica che per godersi lo spettacolo bisogna essere in due...se una delle due squadra difende e basta...». «Contro gli azeri - prosegue Buffon - a un certo punto abbiamo temuto il peggio. L'autogol di Chiellini è una di quelle situazioni in cui il portiere qualsiasi cosa fa sbaglia. Ma guardate per una volta il bicchiere mezzo pieno, in un quarto d'ora abbiamo ripreso in mano la partita. Pareggiare sarebbe stata un'ingiustizia... ». In attesa di una valutazione definitiva della nuova Italia. «È appena nata ed ha già un' identità precisa: serietà, predisposizione al sacrificio. La strada è lunga, ma sappiamo che per fare la storia c'è solo una via: vincere agli Europei».