09/10/2014 09:22
GASPORT (M. CALABRESI / D. STOPPINI) - Per una sfida così sarebbe giusto fare tutto di corsa: programma di viaggio, prenotazione dell’hotel, biglietto aereo per andare a vederli e uno sguardo rapido per (provare a) seguirli. Sì, per godersi un fuori programma che riempirebbe i commenti di tutto il mondo. È andata così: lo scorso weekend Murielle Ahouré, velocista ivoriana medaglia d’argento sui 100 e i 200 metri ai Mondiali di Mosca 2013, è stata ospite ad Abidjan, in Costa d’Avorio, di un evento promozionale curato da uno degli sponsor di Gervinho. E lì è scattata l’idea: Murielle ha sfidato a singolar tenzone l’attaccante della Roma. «Chi corre di più tra me e lui? Proviamo a vederlo». Magari su una pista d’atletica. E magari su entrambi i fronti: prima senza il pallone tra i piedi, poi con. Invito serio, reale, non uno scherzo. Non è ancora arrivato ufficialmente a Gervinho, ma di certo l’attaccante della Roma ne è a conoscenza, visto che in patria la notizia ha fatto il giro dei mezzi d’informazione e lo stesso giocatore è in questi giorni in ritiro con la sua nazionale.
Insostituibile Prima di tornare a Roma e tuffarsi in un altro ciclo terribile tra campionato e Champions (terribile per gli altri, non certo per lui, a cui Garcia ha rinunciato dal 1’ solo a Empoli e contro il Verona), affronterà due volte la Repubblica Democratica del Congo per blindare un posto nella prossima Coppa d’Africa, la cui fase finale potrebbe toglierlo alla Roma (come lui, anche Keita, se il suo Mali si qualificherà) per un mese tra gennaio e febbraio. Un mese, come il periodo di assenza che gli costò un infortunio del 18 ottobre 2013, contro il Napoli, proprio nello stesso giorno in cui — contro il Chievo — dovrà far ripartire la Roma, ovviamente di corsa.
Sotto gli 11’’ Giocava e correva a piedi scalzi da bambino, Gervinho, come milioni di bambini africani, che dai sassi sognano di passare all’erba pettinata alla perfezione. Correva per non essere preda, modo di vivere che si è portato prima in Belgio, poi in Francia (e lì ha conquistato Garcia), poi ancora all’Arsenal e infine a Roma. Vorrebbe sfidare Bolt, non si è mai cronometrato eppure, ambizioso com’è, aspettando Usain potrebbe accettare la sfida della Ahouré, che ha pure un fratello (Yves Doué) nelle nazionali giovanili ivoriane. Non scherza, Murielle, che ha un personale di 10’91’’ sui 100 e di 22’24’’ sui 200. Dura starle dietro, anche per Gervinho.