14/10/2014 01:05
REPUBBLICA.IT - Daniele De Santis, l'ex ultrà giallorsso accusato dell'omicidio di Ciro Esposito, avrebbe sparato ai napoletani che gli si avventavano contro prima di essere ferito. Lo sostiene la procura di Roma che nell'incidente probatorio ha ricostruito così la dinamica, confutando la maxiperizia del Racis che collocava gli spari dopo l'aggressione.
Per il Racis De Santis sparò perchè si sentiva in pericolo ed era stato ormai sopraffatto dagli aggressori. Gli stessi esperti, però, su sollecitazione della procura, hanno dovuto tenere conto che su quei guanti è stata trovata una elevatissima presenza di polvere da sparo e non, invece, di sangue. Dunque, De Santis li ha indossati al momento di fare fuoco perchè braccato dagli assalitori (contaminati anche loro dalla polvere da sparo) e se li sarebbe sfilati in qualche modo dopo aver subito un'aggressione da parte dei tifosi del Napoli, quando è stato trascinato via e soccorso dai proprietari del Ciak, teatro della rissa. Secondo quanto emerso in udienza, la pistola di De Santis, trovata col carrello indietro e la canna esposta, si sarebbe sporcata del sangue di Alfonso Esposito, uno dei feriti, che ha strappato l'arma dalla mano dello sparatore dopo l'esplosione dei colpi.
Tracce ematiche di De Santis sono state invece trovate sul calcio della pistola e sono legate alla ferita che l'indagato ha riportato sulla fronte. Quanto alla pozza di sangue sempre attribuibile a De Santis, gli esperti del Racis, inizialmente convinti che fosse spiegabile con le coltellate, non hanno escluso che possa avere un nesso con la grave ferita alla gamba riportata. La procura, infatti, ritiene che De Santis abbia subito soltanto 4-5 innocue 'puncicate' al gluteo sinistro come refertato, in un secondo certificato, all'ospedale Gemelli la sera stessa del suo ingresso al pronto soccorso. Nessuna lesione, dunque, ai fianchi o all'addome, come vanno sostenendo i difensori dell'arrestato.
I difensori dei tifosi del Napoli, indagati per rissa, hanno sollevato al gip un'eccezione per sostenere che venga disposta un'integrazione alla perizia nella parte ricostruttiva dell'accaduto. La procura ha espresso parere negativo e una decisione del gip è attesa per il 21 ottobre prossimo.