22/10/2014 10:50
CORSERA (G. PIACENTINI) - È uno che ci mette sempre la faccia, Daniele De Rossi. Per questo, alla fine della disfatta giallorossa, Capitan Futuro è il primo a presentarsi davanti alle telecamere. La sua analisi è impietosa, ma nonostante tutto cerca di non guardare solamente le (tante) cose negative della batosta clamorosa di ieri sera. «Un risultato - le sue parole - così eclatante non viene per caso ma cerchiamo di trovare dei punti positivi per il futuro, potrebbe servirci. Non dico che la sconfitta ci abbia ridimensionato, però c’è ancora tanto da fare, anche se il nostro valore non cambia».
I tifosi a fine partita hanno chiamato la squadra sotto la curva Sud e hanno intonato un coro, «Vinceremo il tricolore », l’incitamento più bello. «Era una partita che noi e la città aspettavamo da tanto, ed è un peccato non aver regalato un risultato completamente diverso ai nostri sostenitori. È stata una pugnalata al cuore vederli applaudire a fine partita, continuano a starci vicino: potenzialmente la stagione è ancora ricca di soddisfazioni ».
Troppa la differenza col Bayern, anche dal punto di vista mentale. «Sicuramente c’è un dislivello tecnico, quando perdi 7-1 non puoi pensare che sia solo un problema mentale. C’è differenza tra loro e quasi tutte le squadre al mondo, forse tra 15 giorni faremo meglio. Fisicamente stavano meglio di noi, però quando tutto ti riesce è più facile. Anche in campionato dopo mezz’ora ai nostri avversari succede lo stesso, perché non gliela facciamo prendere. Loro corrono tantissimo, sembra di rivedere il Barcellona di Guardiola, sono tutti piccolini e rapidi ed è difficile giocare. Quando prendono la palla la loro azione dura un minuto e mezzo o due, la nostra 20 o 30 secondi».
Una delle poche note positive di giornata è il pareggio del Manchester City sul campo del Cska Mosca, che consente alla Roma di mantenere due punti di vantaggio sulla formazione inglese. «Il nostro girone è ancora tutto da giocare. Abbiamo preso una batosta così in passato ma poi ce la siamo giocata ugualmente con tutti. Speriamo che tra 15 giorni non sia la stessa musica».