Due giorni d'involuzione all'italiana
23/10/2014 13:07
LA REPUBBLICA (G. MURA) - Si sveglia tardi, la
Juve. E perde una partita che poteva tranquillamente avere un altro risultato. Il migliore in campo è stato Roberto, il portiere dei greci. Ha parato tutto il parabile, deviando anche sulla traversa un tiro di Morata che sembrava già in rete. La Juve torna da Atene sconfitta, ma non umiliata come la Roma.
Giocava fuori casa, intanto, e il punteggio è ben diverso. Però anche la Juve ha molto da rimproverarsi. Ci sono punti in comune fra gli errori di Garcia e di Allegri. Uno consiste nell’aver mandato in campo un regista giù di forma e di fiato, quindi povero di idee e di illuminazioni. Pirlo come Totti. Una differenza è nella eccessiva spavalderia iniziale di Garcia, duramente castigata già nel primo tempo, e nell’eccessivo attendismo di Allegri, che poteva rinforzare la linea d’attacco un po’ prima. È comunque una brutta due giorni europea per le squadre italiane. E se, a relativa consolazione della Roma, si può fare l’elenco di tutti i campioni del mondo che ha il Bayern, più Robben e Lewandowski, la Juve è stata battuta da Domínguez e Kasami.
Anche ad Atene si è purtroppo notata una involuzione tattica, molti errori nei passaggi, una condizione atletica non delle migliori.
Strano, perché la preparazione atletica è quasi un’invenzione italiana, fino all’esasperazione, e la tattica idem. Sarebbe bello vedere, fuori casa, una squadra italiana che gioca bene fin dall’inizio anziché aspettare in omaggio gli errori dell’avversario e, beffa ulteriore, uscire a mani vuote.
L’Olympiacos sul suo campo aveva già battuto l’Atletico, Atletico che ieri ha strapazzato il Malmö. Per la Juve la strada è in salita, ma la qualificazione non è compromessa. Basterà svegliarsi un po’ prima.