Garcia, le certezze sgretolate: “Ma ho sbagliato tutto io non è un black out mentale”
22/10/2014 09:34
LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - L’arena piena. Gli sguardi vuoti, invece, persi nel nulla. Il record di incasso ma anche quello negativo di palloni presi, le casse gonfie (3,7 milioni), la rete di De Sanctis pure. Roma sparita, incatenata ai fantasmi del passato. Quanto tempo è passato? Sette anni da Manchester, 2747 giorni dal maledetto 7-1 contro il giovane Ronaldo. Oppure due soltanto, per Garcia, che col Bayern l’ultima volta aveva rimediato un 6-1 a Monaco guidando il Lille. «Un risultato così non viene per caso — dice De Rossi — , è una lezione che ci serve, non dico che ci ridimensioni, ma ci fa capire che c’è ancora tanta strada da fare. C’è un dislivello tecnico, ma io non credo ci sia questa distanza: sono più forti del 90 per cento delle squadre del mondo, magari però fra 15 giorni faremo meglio, anche se una motivazione e una soluzione non ce l’ho. La città aspettava da tempo questa partita, noi anche, peccato ».
Non si possono prevedere i terremoti: la scossa che ha buttato giù in un baleno le certezze giallorosse è arrivata quando l’esercito di Rudi aveva toccato l’apice dell’autostima.
Il punto in casa del City, la prestazione alla pari con la Juve, il terreno rosicchiato ai bianconeri nell’ultimo sabato: era la Roma migliore, riverita e temuta pure da Guardiola, quella che «gioca il calcio più bello in Italia». Ha incassato la peggiore sconfitta casalinga della sua storia, eguagliando l’1-7 impartito dal Grande Torino (5 ottobre ‘47). Poi gli almanacchi raccontano pure di un 8-0 esterno col Ferencvaros nel ‘35 in Mitropa Cup e di un altro 7-1 in casa della Juve nel ‘32, ma siamo alla preistoria. Garcia non si nasconde: «Il primo che ha sbagliato sono io, non è colpa dei giocatori. Non parlo di crollo mentale, ma di errori tattici, abbiamo lasciato giocare questa squadra che è fortissima. Noi siamo stati spettatori, poco aggressivi. Per fortuna nel secondo tempo abbiamo mostrato l’orgoglio, l’unica cosa che potevamo fare, e senza un grande portiere come Neuer avremmo potuto fare un paio di gol in più. Sono deluso per i due gol che abbiamo subìto nella ripresa. La buona notizia è il pareggio del City. Ora dobbiamo rialzare la testa e pensare al campionato». Dall’altra parte, Guardiola fa una carezza ai vinti: «Questo risultato è un’eccezione, non c’è questa differenza fra le due squadre e lo vedrete a Monaco».