16/10/2014 09:42
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Sei forte, ti picchiano. Corri troppo, ti picchiano. Una vecchia legge del calcio che non cambia mai. Ne sa qualcosa Totti, che a un certo punto della carriera fu costretto a denunciare il problema mostrando le sue caviglie martoriate in televisione.
Se in qualche modo negli anni è riuscito a ottenere un maggiore rispetto dagli avversari dopo averci rimesso tibia e perone, lo stesso non si può dire di Iturbe. Il caso del momento. La Roma l’ha perso di nuovo e stavolta non c’entrano i muscoli ma il ginocchio, colpito duro a ripetizione da quando è iniziata la stagione. L’apice a Torino, con tre interventi molto duri che gli hanno lasciato i segni. E il dolore. Sembrava un infortunio risolvibile in poche ore e invece Garcia non l’ha più visto in campo e si è dovuto arrendere all’idea di non averlo disponibile contro il Chievo. Nonostante gli esami strumentali a cui è stato sottoposto il ragazzo abbiano escluso danni seri all’articolazione, è tutta da verificare anche la possibilità di un suo recupero per la sfida cruciale di martedì prossimo in Champions contro il Bayern Monaco.
La velocità di Iturbe sarebbe un’arma importante per sorprendere la difesa tedesca. Ma la Roma non sa se potrà usarla e fatica ad accettarlo. Perché finora l’acquisto più importante dell’estate lo ha avuto a disposizione poco o nulla: la gara con la Fiorentina per sciogliere il ghiaccio, solo panchina a Empoli, quindi il debutto scintillante in Champions durato però lo spazio di mezzora. Appena rientrato in casa della Juventus, un altro gol e un nuovo infortunio.
Per capire quanto sia sentito il problema a Trigoria va raccontato che Sabatini si è fatto preparare addirittura un dossier specifico sui falli subiti da Iturbe da quando veste giallorosso. La collezione di immagini raccolte mostra una scivolata laterale di Savic e una doppia entrata di Alonso da dietro durante la prima giornata di campionato contro la Fiorentina, poi sull’argentino si è accanito Nacho del Cska Mosca mentre allo Stadium gli interventi violenti e mirati sono stati tre: Asamoah nel primo tempo, quindi il «solito» Chiellini e subito dopo un Pirlo più falloso rispetto ai suoi standard. E stiamo parlando esclusivamente dei colpi che Iturbe ha ricevuto sul ginocchio. L’ammonizione se l’è beccata soltanto Savic, ed è questo forse l’aspetto che ha irritato di più la Roma.
Valanga di chiacchiere a parte, gli strascichi di Juventus-Roma, insomma, non si limitano soltanto alla squalifica di Manolas per due turni. L’argentino, però, non ha perso l’ottimismo. Ormai sa bene che i suoi scatti brucianti rischiano sempre di essere interrotti da una scivolata, un calcio indirizzato in un punto sensibile. «L’infortunio non è preoccupante e cercherò di tornare più forte di prima» ha rassicurato su Twitter.
D’altronde il trattamento «speciale» dei difensori italiani lo ha già scoperto nello scorso campionato. A Verona hanno lanciato un hashtag sullo stesso social network per dare l’allarme: #respectforitu, rispetto per Iturbe, questo chiedevano i gialloblù con l’aiuto del giocatore. Come Totti, Iturbe si è a farsi fotografare con un tutore sulla gamba dopo la battaglia di Catania.«Un’altra botta, un altro infortunio, l’ennesimo - scriveva il Verona -. Le parole non servono più... ». A quanto pare non sono servite neppure quelle. Ma è la legge del calcio. Uno sport, come si usa dire, non adatto alle femminucce.