06/10/2014 09:46
GASPORT (M. CECCHINI) - Per i colpi di genio, a volte, non ha neppure bisogno del pallone tra i piedi. Pensateci. Com’è ovvio la rabbia della Roma a fine partita finisce sotto i riflettori, ma Francesco Totti trasforma la semplice polemica del dopo partita in un’accusa «storica», che tracima ben al di là del Grande Raccordo Anulare e unisce idealmente tutta l’anti-juventinità dello Stivale.
Rischio deferimento «Tutta Italia vorrebbe dire le stesse cose che dico io — attacca il capitano —. Sono anni che capitano gli stessi fatti e ci condizionano le stagioni. Non siamo stati battuti dalla Juve. Tre episodi hanno condizionato la gara, purtroppo quello che si è visto dal replay era chiaro già in campo, anche se Rocchi all’inizio del secondo tempo mi ha detto: “Erano rigori al mille per mille”. La Juve dovrebbe fare un campionato a parte. Tanto, o con le buone o con le cattive vince sempre. Per me anche il fallo su Pogba è fuori area, magari è dubbio, ma fra dubbio e rigore, qui è sempre rigore. Anche il mani di Maicon si è visto benissimo che era fuori area e sul terzo gol Vidal era in fuorigioco. Su di me invece il penalty è netto. Mettetevi dalla nostra parte: ci impegniamo per vincere e poi succedono cose del genere. Già sono fortissimi... Io credo alla buona fede degli arbitri, ma per la Juve non ci sono mai dubbi, al contrario il dubbio rimane. Il primo fallo su Marchisio? Se era rigore quello non gioco più. In una partita così importante non si possono sbagliare tutti e tre gli episodi. Hanno condizionato la partita. Io sono per la tecnologia, e si sbrigassero pure. Ma tanto arriveremo secondi anche quest’anno. Finché ci sarà la Juve succederà sempre così, dovrebbe fare un campionato a parte. Possiamo dire la nostra, ci siamo rafforzati, ma quando la incontri, succede quello che succede. Non voglio prendere in giro i tifosi: così lo scudetto non si può vincere. E devo pure stare attento, se parlo mi squalificano. Lo farò quando smetterò». Ma il deferimento a questo punto è probabile.
Garcia: violino e area Dinanzi alla rabbia di Totti, l’allenatore pare quasi sereno. «L’espulsione per il mio gesto del violino? Non è importante (ma i francesi spiegano che è il gesto della simulazione, ndr). La prima colpa è nostra, che abbiamo sciupato due occasioni con Gervinho e Pjanic, senza contare che Manolas ha fatto una stupidaggine a farsi cacciare quando forse l’arbitro avrebbe espulso solo Morata. Ma qui a Torino le aree le fanno più grandi, di 17 metri. E peccato che l’abbia detto già Mourinho, pensavo di depositare il copyright. Comunque, se il secondo gol della Juve non arriva nel recupero, andiamo 1-2 all’intervallo e cambia tutto. Sarebbe il momento di aiutare gli arbitri con la tecnologia. Sul terzo gol, poi, c’è un fuorigioco clamoroso. Su tre episodi è andato sempre dalla parte loro».
Sabatini & co. Inutile dire che nello spogliatoio (dove Pallotta è sceso per i rincuorare i suoi ragazzi: «Sono orgoglioso di voi»), le bottigliette vengono prese a calci ed anche un esperto come Keita dice di non aver mai visto una cosa simile. E allora Sabatini chiude così: «Riconosciamo il valore della Juve, ma è scientifico che i due rigori per loro non ci fossero e che sul terzo gol fosse fuorigioco ». Il consiglio è d’obbligo: meglio preparare gli elmetti.