09/10/2014 09:15
GASPORT (D. STOPPINI) - «Proprio a me?»: una domanda semplice, solo apparentemente ingenua, un pensiero sotto forma di interrogativo che frulla nella testa di Francesco Totti da ieri mattina, da quando ha letto le parole di Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, che lo tiravano direttamente in ballo. Il capitano della Roma ci è rimasto male. Di più: è rimasto sorpreso, sbalordito, perché ha trovato stonato l’accostamento tra le sue dichiarazioni post Juventus e la morte del tifoso del Napoli. «Con le parole di domenica Totti ha aizzato i tifosi romanisti dal coltello e dalla pistola facile — aveva detto la madre di Ciro —, in un momento in cui c’è già tanta tensione. La morte di mio figlio dovrebbe essere un monito ». Intervento che ha di fatto rovinato la mattinata di Totti, arrivato presto a Trigoria per allenarsi. Per qualche istante gli era pure venuta la tentazione di rispondere, quantomeno di precisare, insomma di far capire ancora una volta il suo pensiero. Ma poi ha preferito lasciar stare. Anche perché, in fondo, basta riavvolgere il nastro di qualche settimana per ricordare che era stato proprio Totti a spendersi, in prima persona, nel giorno della morte di Ciro con un comunicato: «Il dolore per la perdita di un figlio è la cosa peggiore che possa accadere a un genitore. Da uomo e da padre do un abbraccio ai familiari di Ciro». Parole che ancora oggi, ovviamente, Totti si sente di sottoscrivere. E che nulla hanno a che fare con le esternazioni dopo la sfida scudetto con la Juve, l’amarezza per il risultato e (soprattutto) la direzione arbitrale.
Città in fermento E poi, oltre al capitano della Roma, c’è la gente. Forse sarebbe persino superfluo raccontare le reazioni sdegnate dell’etere romano e dei social network di ieri mattina, in una città che per qualche quarto d’ora ha spostato il centro dei dibattito delle parole concilianti di Pallotta all’attacco della signora Leardi. Sarebbe superfluo, sì. Se non fosse che nel pomeriggio la madre di Ciro è tornata nuovamente sull’argomento nel pomeriggio di ieri, ai microfoni di Radio Crc: «Mi sarebbe piaciuto se Totti, uomo e padre, avesse avuto più rispetto per mio figlio quando era in vita e anche dopo ». Frasi poi rafforzate anche dall’intervento di Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito: «Ora la palla passa a Totti, affinché si schieri dalla parte della giustizia senza creare nessun equivoco». Sensazioni? Tra meno di un mese c’è Napoli-Roma— forse l’appello alla calma di Pallotta verrebbe buono anche in questo contesto.