01/10/2014 12:05
GASPORT (A. BOCCI) - La serata di Francesco Totti certifica una verità attribuita a uno che di coppe europee si intendeva, Santiago Bernabeu: «Non esistono giocatori vecchi o giovani, esistono giocatori bravi o scarsi». Francesco Totti è il marcatore più vecchio della Champions League, ha battuto il record di Ryan Giggs e pazienza se davanti gli sta Puskas, inarrivabile mito di un’altra epoca e di un altro torneo. Totti è il mito moderno, l’uomo che a 38 anni passati scatta e accarezza il pallone. Stupisce più la corsa del tocco dolce, stupisce la lucidità di questo infinito giocatore, tanto quanto la lucidità di una Roma che non si è lasciato sopraffare dalla partenza a handicap. A qualcuno sarà venuta in mente, dopo il rigore di Maicon, un’altra serata di Manchester, quella volta United. Ma la Roma di Spalletti era soltanto bellissima, aveva meno giocatori di qualità e meno freddezza. La Roma di Garcia gioca con una specie di spietata leggerezza ed è l’evoluzione di quella Roma. La differenza di questa squadra sta nella maturità del suo campione e di tutto il gruppo. La Roma ora è come una dark lady: bella ma cattiva, e pericolosa. Oggi la signora Juve è chiamata a rispondere.
Oggi la signora Juve è chiamata a rispondere in un duello che procede anche a distanza. Allegri può cercare di chiudere una ferita rimasta aperta da quando il Milan lo ha esonerato privandolo della soddisfazione di giocarsi la partita con l’Atletico Madrid. E’ da quasi un anno che aspetta di chiudere i conti, da quasi un anno la Juve aspetta di medicare la sconfitta di Istanbul. Stasera tutto si può cicatrizzare o riaprire. L’Atletico è tornato al top della forma fisica, ha fame di punti e batterlo non sarà facile. Ma intanto c’è il pareggio di Manchester, sofferto, meritato e utilissimo, a incoraggiare le grandi italiane a cercare di crescere anche in Europa.
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