La Nazionale è un cantiere aperto. Dall'estero arriva un aiuto per Conte

14/10/2014 10:47

GASPORT (L. CALAMAI) - Non esistono calciatori eterni. Ed è normale che stia provando a immaginare una nazionale che, dopo tanti anni, vada «oltre Pirlo». La sensazione è che i tempi del passaggio di consegne non siano ancora maturi. Il regista della è molto lontano dal concetto di «rottamazione» e Verratti, il suo erede naturale, ha talento in dosi industriali, ma non ha ancora il piglio del leader. Non basta giocare nel Paris Saint Germain e in per acquisire un certo carisma. Per il momento Pirlo è ancora un prezioso play-maker per un centrocampo che, contro la modesta Malta, ha faticato a costruire manovre convincenti e non ha inciso in fase conclusiva.

Il c.t. aspetta , si augura di rivedere presto in campo il miglior Montolivo e, intanto, aumenta il minutaggio di Aquilani, protagonista di un ottimo inizio di stagione nella . Ma il centrocampo non è il solo punto interrogativo di questa Italia. A parte il pacchetto difensivo made in , la Nazionale di sembra ancora un cantiere aperto. Per carità, i risultati premiano il nuovo corso. Tre partite ufficiali più un’amichevole di lusso chiuse con quattro vittorie. Ma gara dopo gara si registrano piccoli passi indietro. Un segnale d’allarme che il c.t. deve cogliere al volo. Sia chiaro, la qualificazione non è in dubbio. Anche gli incontri di quest’ultimo turno confermano che si viaggia verso il previsto testa a testa con la Croazia. Ma questo Euro 2015 in versione extralarge qualifica di sicuro le prime due del girone, quindi la strada era e resta tutta in discesa.

La Norvegia, che ha battuto la Bulgaria e che si propone come terza forza, è già stata sconfitta in casa dagli azzurri. Non avendo grandi pressioni dalla classifica è normale che il lavoro di si sviluppi su un doppio binario: da una parte cercare di vincere il girone; dall’altra visionare quanti più giocatori possibile prima di passare alla fase della vera selezione. Il c.t. ha almeno un anno di tempo per costruire la sua squadra ideale, raccogliendo le indicazioni che arrivano da ogni angolo d’Europa. Già, perché la nuova Italia è veramente senza frontiere. Ormai si pesca all’estero senza problemi. E con successo. L’ultimo arrivato, Graziano Pellé, ha dimostrato di essere perfettamente a suo agio come terminale offensivo di questa Nazionale e non solo per il gol che ha regalato agli azzurri tre punti preziosi. Come ai tempi di Luca Toni, si è proposto come perfetto trampolino di lancio per i compagni. Pellé è una piacevole scoperta. Ma anche in attacco siamo alla ricerca della coppia giusta. Accanto a un centravanti con la statura e la tecnica del bomber del Southampton forse servirebbe una seconda punta dal passo più rapido rispetto a Immobile. Giovinco? El Shaarawy? Magari Pepito Rossi, se a inizio 2015 il gioiello della avrà fatto la pace una volta per tutte con quel suo maledetto ginocchio . non ha fretta di decidere. Le porte della Nazionale sono aperte per tutti. La favola di Pellé lo conferma.