19/10/2014 12:01
CORSERA (L. VALDISERRI) - Rudi Garcia ci ha messo la faccia alla vigilia, promettendo lo scudetto perché a Torino ha visto la Roma giocare meglio della Juventus. I suoi “lupi”, come li ha definiti lui, hanno risposto in branco, rifilando un 3-0 al Chievo all’Olimpico. E lo hanno fatto subito, per paura che la gara contro un Chievo tutto schierato in difesa potesse farsi nervosa e difficile con il passare dei minuti. Mattia Destro ha sbloccato la gara al 4’, con un colpo di testa in torsione (su corner battuto da Pjanic) che ai vecchi tifosi ha ricordato Pruzzo. Ma la cosa più notevole era che si trattava già della terza occasione.
La Roma, insomma, ha aggredito il Chievo fin dall’inizio, facendo saltare il piano di Corini, che pensava di mettere sempre almeno nove uomini tra il pallone e la sua porta. Si può discutere a lungo se questo campionato – fuori dagli scontri diretti tra Juve e Roma e da poche trasferte tipo Napoli, San Siro o Firenze – sia diventato troppo facile. È possibile, ma come in tutte le attività del mondo è importante semplificarsi da soli le cose.
Garcia ci è riuscito indovinando ancora una volta la formazione: Destro e Ljajic (bello il suo gol in diagonale al 25’ e ottima la sua partita) hanno dimostrato la profondità della “rosa”; Totti (rigore al 33’) ha venduto calcio di grande qualità per un’ora, prima di andare a riposare in panchina; De Rossi ha dato sicurezza estrema alla coppia “inedita” di centrali composta da Yanga-Mbiwa e Astori. Dopo mezz’ora i 3 punti sono nella cassaforte della Roma, che va a quota 18. Il Chievo invece è fermo a 4. Martedì la Roma è attesa da un Bayern Monaco in gran forma, capace di rifilare sei gol al Werder Brema. La Champions League è parecchi livelli più in alto della serie A, ma i giallorossi ci arrivano senza paura. E con Gervinho riposato e Iturbe, forse, recuperato proprio per la notte europea.