23/10/2014 10:37
CORSERA (G. PIACENTINI) - In molti hanno fatica a prendere sonno e, fino a notte fonda, hanno inondato i social network di analisi tecnico-tattiche, frustrazione per il risultato o semplici riflessioni. Tanti altri si sono risvegliati ieri mattina con la speranza, durata il tempo di un caffè, che l’1-7 contro il Bayern Monaco fosse stato solo un brutto sogno. Anzi, un incubo. Tutti i tifosi giallorossi, nessuno escluso, sono tornati indietro nel tempo di sette anni, esattamente 2751 giorni, al 10 aprile del 2007 quando la Roma di Luciano Spalletti, Totti e De Rossi (unici superstiti dell’altra storica disfatta) uscì con le ossa rotte e con lo stesso risultato di 7-1 dall’Old Trafford di Manchester. «Ma quella delusione fu più cocente - cinguettano in molti su Twitter -, perché la Roma era a un passo dalla semifinale di Champions League».
Oggi come allora, però, il risultato è stato uno choc per i tifosi romanisti, che hanno dovuto sopportare gli sfottò dei laziali («Pensavamo di non poter più provare certe emozioni, invece c’è la Roma», e ancora: «Avete rimesso il campo da tennis al centro del villaggio») e degli juventini, con cui la rivalità dopo la gara di Torino è tornata ai livelli degli anni ’80. Gli ottimisti («Ci riprenderemo, è stato solo un incidente di percorso») non mancano, ma sono in netta minoranza. Quelli più attenti alla cabala, poi, fanno notare come la maledizione dei numeri 1 e 7 combinati tra di loro siano letali per la Roma: 7-1 a Manchester e 1-7 con il Bayern, ma non solo; 71 è anche il minuto del gol di Lulic nella finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013, cioè 17 mesi fa; 17 (1-7) era anche il numero di maglia di Mehdi Benatia lo scorso anno. C’è da sperare che le parole di Garcia («Vinceremo lo scudetto») non risentano della data, venerdì 17 ottobre, in cui le ha pronunciate. Lui ha detto di non essere scaramantico e di prenderle come una profezia. Ma, a leggere i commenti, non tutti i tifosi la pensano allo stesso modo.
C’è poi chi ha pensato di sfruttare la sconfitta con un’azione di social marketing. Si tratta della compagnia aerea Easy Jet, che subito dopo la fine della partita ha cominciato a postare sul proprio profilo Twitter frasi che facevano riferimento al risultato: «Probabilmente questo è il momento meno opportuno per ricordarvi che abbiamo 7 nuove mete da Roma, vero?» oppure «7 nuovi orizzonti oltre i colli» e «siamo certi che i romani sapranno apprezzare» a cui ha fatto seguito un «forse proprio certi-certi no». I romanisti, a differenza dei laziali, non hanno per nulla gradito e in molti hanno giurato che non voleranno più con quella compagnia. Che sia stato un autogol?