27/10/2014 09:43
LEGGO (F. BALZANI) - Questione di numeri, più che di sensazioni. La Roma che torna a -3 dalla Juve è una squadra che viene da una sola vittoria nelle ultime 5 partite, che fatica a segnare fuori casa (e ultimamente anche a centrare lo specchio della porta) e che si ritrova con un calendario più duro di quello dei bianconeri. Non si può parlare di crisi anche perché in campionato l’inizio di Garcia è identico a quello di Conte della scorsa stagione (6 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta). E in Champions chiunque, fuori e dentro Trigoria, avrebbe firmato per un secondo posto nel girone. Per la prima volta però Garcia si ritrova a contare record negativi. Da quello figlio dell’1-7 col Bayern (peggiore sconfitta in casa per una italiana) alla striscia negativa personale da quando è nella capitale. L’ultima volta che la Roma aveva raccolto cinque punti (comprese le gare europee con City e lo stesso Bayern) era a febbraio 2013 quando sulla panchina si alternarono Zeman e Andreazzoli. Un’altra Roma. La reazione dopo la batosta di Champions è arrivata solo in parte. La difesa è tornata impenetrabile, ma davanti si continua a balbettare come ha sottolineato lo stesso Garcia a fine gara: «È mancata l’efficacia ». Contro la Samp, infatti, i giallorossi hanno tirato in porta ben 18 volte (meglio solo con Fiorentina e Verona quest’anno), ma hanno centrato lo specchio in sole 6 occasioni. Meglio comunque della media stagionale che segna 4,9 tiri nello specchio. Meno di Juve (addirittura 7,4), Napoli, Lazio, Fiorentina, Cagliari, Inter, Verona e Empoli.
Anche la media gol è inferiore. Rispetto allo scorsa stagione (22 gol nelle prime 8 partite, ora siamo fermi a 14 di cui solo 5 fuori casa) e rispetto alla media delle altre big europee: Chelsea 23, City 19, Real 33, Barça 23, Marsiglia 25, Bayern 21, Psg 21 e Juve 16. Continua a mancare poi il bomber (ci sarebbe Destro, 3 reti, ma gioca col contagocce) mentre le squadre sopra citate hanno almeno un giocatore sopra i cinque gol. Messa da parte la matematica, ora Garcia dovrà essere bravo a usare la psicologia per affrontare il suo momento più duro da quando è in Italia. La Roma, infatti, è attesa da un tour de force prima della sosta: Cesena (mercoledì) poi Napoli al San Paolo e il Torino in casa. Un tris di partite da non sbagliare per non vedere allungare il distacco dalla vetta (avversarie della Juve: Genoa, Empoli e Parma) e con in mezzo la trasferta di Monaco del 5 novembre. Dopo il 6-1 rimediato, sempre col Bayern, 2 anni e mezzo fa il Lilla di Garcia in casa rimediò 6 punti in quattro partite. Alla Roma ne servono molti di più.