14/10/2014 10:37
GASPORT (S. VERNAZZA) - Cari genitori, se volete stare tranquilli al cento per cento, iscrivete i vostri figli a scuole calcio controllate dalla Federcalcio. E’ il messaggio di Carlo Tavecchio. A differenza di altri dirigenti, il presidente della Figc accetta di parlare su sport e pedofilia e questo è un punto a suo favore. Riconoscere, non negare, è il primo passo verso ogni soluzione.
Presidente Tavecchio, che cosa diciamo ai genitori preoccupati per i casi di pedofilia nel calcio? «Le scuole calcio classificate Figc sono quelle che meglio proteggono i minori. Tutti gli anni vengono certificate dai nostri dirigenti dei settori giovanili territoriali e del Settore giovanile scolastico centrale. Noi rilasciamo l’autorizzazione ad addestrare e formare. Nelle società col “bollino” Figc si trovano psicologi, medici e preparatori con studi appropriati. Finora non abbiamo rilevato situazioni particolari, ma per maggior cautela valuteremo se prevedere ulteriori accorgimenti e tutele».
Ogni istruttore non dovrebbe presentare il certificato penale? «I cosiddetti allenatori di base devono presentarlo. Il certificato penale però non è una garanzia totale, alcune cose su quel documento non vengono menzionate. Al momento la miglior protezione è data dalle verifiche e dai controlli che facciamo ogni anno sul territorio. Conosciamo il problema, non lo neghiamo e cerchiamo di affrontarlo ».
E’ difficile orientarsi nel mare delle scuole di calcio. «Forse si creerà una polemica, ma devo dire che tanti calciatori, anche ex professionisti, aprono strutture senza preoccuparsi della certificazione federale. Noi possiamo garantire le scuole che fanno riferimento al Settore giovanile scolastico della Figc. Le altre no. Nelle nostre scuole ci sono anche percorsi ludico-culturali. Comunque metteremo in agenda questa criticità sulla pedofilia. Tra poco avremo un cambiamento al vertice del Settore giovanile scolastico perché il presidente Pancalli è dimissionario. Solleveremo la questione, soprattutto a Coverciano, perché è lì che si rilasciano i patentini. Ne discuteremo con l’Aiac, l’associazione allenatori».
Si è mai imbattuto in casi di pedofilia? «Mai. Da presidente della Lega dilettanti ho chiuso delle società di calcio femminile, per adescamento di ragazze dai 15 anni in su. Il fatto che io personalmente non mi sia mai trovato davanti a un caso di pedofilia non significa però che il problema nel calcio giovanile non esista. Nel bene e nel male il nostro ambiente è uno specchio del Paese reale e in percentuale lo rappresenta. In Italia ci sono tot ladri e nel calcio ci sono tot ladri. In Italia ci sono tot pedofili e nel calcio in percentuale ci sono tot pedofili. C’è poi il problema dell’accoglienza di tanti minori stranieri che nessuno è in grado di tutelare. Troppi bambini abbandonati: la situazione è drammatica e noi come Figc sosteniamo la campagna di Save the children sulla mortalità infantile. Io ho tre figli in adozione a distanza. Vivono in Africa, due nel Togo e uno nel Benin».