Potere Infront, anche la Nazionale
22/10/2014 10:07
LA REPUBBLICA (E. LIVINI, M. MENSURATI) - Il “sistema” Infront chiude il cerchio e mette le mani sull’ultimo tassello del calcio italiano (al netto di qualche club) che sfuggiva ancora al suo controllo. La società guidata da Marco Bogarelli – già partner della Lega, deus ex machina dei diritti tv che tengono in vita la Serie A e partner commerciale di otto squadre della massima serie – ha vinto l’asta come advisor commerciale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc). Infront, in partnership con “Il Sole-24 Ore”, ha battuto come previsto la concorrenza di Rcs Group – responsabile della promozione della Nazionale negli ultimi otto anni – assieme a Img e della Swissone in coppia con il colosso della pubblicità Wpp, grazie a un minimo garantito di 57 milioni per il quadriennio 2015-2018.
Ai rivali Bogarelli non ha riservato nemmeno l’onore delle armi: «C’erano difetti evidenti nella vecchia gestione – ha detto a caldo all’Ansa - per la nostra natura di multinazionale noi potremo far volare il nome degli Azzurri in giro per il mondo. Cosa che era un po’ mancata negli ultimi anni. L’Italia è una delle sette squadre nazionali alle quali tutto il mondo guarda». La scelta dell’advisor da parte degli uomini di Carlo Tavecchio era data da molti per scontata visto che il neo-presidente della Federazione (appena punito dalla Uefa per i commenti discriminatori del caso Optì Pobà) è stato eletto pochi mesi fa dopo un lungo braccio di ferro con l’opposizione Figc guidata da Roma e Juventus grazie al supporto decisivo delle squadre che fanno capo alla scuderia di Bogarelli. «Nessuna sorpresa – ha commentato uno dei rivali nell’asta - il bando aveva maglie sufficientemente larghe da garantire alla Federazione ampio margine soggettivo sulla scelta del vincitore».
La stessa ragnatela di potere, del resto, ha riscritto in corsa le regole dell’asta per i diritti tv italiani della Serie A del triennio 2015-2018, vinta in un primo tempo da Sky, per riaprire le porte sul digitale terrestre a Mediaset. Decisione arrivata grazie alla moral suasion di quella Infront che al suo vertice ha diversi uomini nati professionalmente tra le fila del Biscione e vicini da sempre ad Adriano Galliani.
La partita dell’advisor Federcalcio chiude comunque la stagione dei rinnovi dei contratti tv e di sponsorizzazione del calcio italiano. Un tris di accordi che porta nelle casse del pallone qualcosa come 175 milioni di euro circa in più ogni anno. Il colpo più grosso è stato quella della cessione dei diritti televisivi all’estero. La Mp & Silva, vincitrice dell’asta con un rialzo del 40% sul secondo, ha ottenuto la riconferma del contratto mettendo sul piatto 186 milioni in media l’anno contro i 117 del triennio precedente. Il braccio di ferro tra Sky e Mediaset si è chiuso con un risultato inferiore rispetto al possibile, ma pur sempre migliorativo di 104 milioni rispetto agli accordi del passato. Il primo esito dell’asta, con Murdoch vincitore dei pacchetti migliori su satellite e digitale, prevedeva 1,08 miliardi l’anno per i protagonisti del campionato. Il compromesso firmato Infront ha rimesso però in gioco le televisioni di Silvio Berlusconi con i club che pur di non lasciar fuori il Biscione hanno accettato uno “sconto” di oltre 50 milioni.