03/10/2014 11:33
GASPORT (A. SACCHI) - La Roma pareggia meritatamente con il Manchester City giocando meglio per almeno 60-70 minuti. Gli uomini di Garcia rispondono senza timori colpo su colpo allo squadrone inglese. Finalmente una squadra italiana che crede nel proprio gioco come miglior deterrente per fermare l’avversario e miglior propellente per migliorare le performance individuali e le possibilità di successo. Senza tanti tatticismi e trasformismi che denotano solo insicurezza nelle proprie idee e nel lavoro. I giallorossi hanno lasciato l’iniziativa ai rivali solo negli ultimi 15-20 minuti, forse affaticati dal ritmo a cui non sono abituati dal campionato italiano. Gli uomini di Garcia hanno dimostrato idee chiare ed un gioco offensivo basato su un ottimo possesso, buone triangolazioni con cambi di gioco ed attacchi in profondità che sorprendevano una difesa avversaria non sempre ben organizzata e posizionata. Spero che i giallorossi non si dimentichino del loro buon possesso palla e degli attacchi in profondità evitando un possesso sterile e lento. Mentre in fase di non possesso il pressing purtroppo non è ancora al meglio e così le marcature a scalare. Qui c’è da migliorare. Buono il collocamento e le figure preventive. Un discorso a parte merita Totti: un fenomeno. La Roma gioca meglio del Manchester City, è più squadra, mentre gli inglesi, pur con grandi individualità non hanno un gioco importante che li sorregga. Complimenti a Garcia per l’identità che sta dando alla Roma e ai suoi uomini che però non si scordino che in Europa si vince quasi sempre con il collettivo. Giocando così si può sognare.
La Juventus perde a Madrid. La partita è stata difficile, combattuta ma con poche emozioni. L’Atletico si è dimostrato, come sempre, squadra compatta, grintosa e bene organizzata in fase difensiva ma con scarso possesso e insufficiente fluidità di manovra. Gli uomini di Simeone in fase difensiva sono un esempio mentre in fase di possesso palla dimostrano carenze di gioco e tecnica. In ogni caso pur con calciatori di fama non elevata Simeone ottiene risultati impensabili grazie alla serietà e all’organizzazione. Un avversario ostico e complicato per tutti. La partita è stata equilibrata, ma alla fine ha vinto la squadra che ha cercato un po’ di più la vittoria. Purtroppo gli uomini di Allegri hanno perso facendo melina più che possesso dando la sensazione di timore e di accontentarsi del pareggio. Il possesso serve per preparare l’affondo, la qual cosa non s’è verificata come dimostra l’assenza totale di tiri in porta. Mi dispiace che un allenatore di livello come Allegri non l’abbia ammesso a fine partita. Max sta sviluppando con capacità il lavoro di Conte, come dimostrano i buoni risultati in campionato ma se in Italia l’attesa e la pazienza, prima o poi, premiano i bianconeri, in Europa non è così. Questo insegna la storia. In Europa si vince prendendo in mano la partita, avendo l’iniziativa del gioco, padronanza del pallone e mettendo in difficoltà l’avversario con il pressing. In Europa l’attendismo non paga. La Juventus, che in questi anni ha dominato e vinto meritatamente in Italia, sono convinto che possa ripetersi anche in Champions, sempre che faccia tesoro delle esperienze negative di questi anni. Buon lavoro.