22/10/2014 09:46
GASPORT (M. CECCHINI) - La cosa più malinconica, in fondo, è che il Bayern ha fotografato con perfetta ferocia il villaggio del calcio europeo e la chiesa italiana, stavolta, appare davvero lontana dal centro. Rudi Garcia, per la prima volta da quando è alla Roma, sembra davvero il re nudo della favola di Andersen. L’intoppo moscovita del City, poi, forse ridimensiona persino l’1-1 di Manchester, consegnando alla fine ai giallorossi sì una buona classifica ma anche un salasso di autostima che il tempo dovrà provvedere a sanare.
Lui e Spalletti Ormai per l’allenatore francese il Bayern evoca spettri difficili da esorcizzare, se si pensa che nel novembre del 2012, in Champions, il suo Lilla fu sconfitto all’andata e al ritorno dai tedeschi, coi francesi, a Monaco, vittime di una debacle che assomigliava molto a questa partorita dalla notte romana, visto che finì 6-1 e al 33’ del primo tempo la squadra di Heynckes era già in vantaggio per 5-0. Certo, Garcia non è tipo che si arrende, ma vederlo pian piano perdere energia e convinzione, lasciando a volte al suo vice Fichaux il compito di scuotere la truppa ha colpito tutti, anche se il passivo a metà match — record negativo delle italiane nelle coppe europee — avrebbe steso un toro. Non a caso, alla fine, il fantasma del 7-1 di Manchester con lo United dell’aprile 2007 aleggia sul prato come uno spietato convitato di pietra. Garcia come Spalletti. Ovvero la bellezza che, a volte, non basta contro i più forti.
«Tutta colpa mia» Ma anche nella notte più nera Garcia ritrova lo spirito che solo venerdì gli ha fatto dire orgogliosamente: «Vinceremo lo scudetto ». La fattibile qualificazione agli ottavi può essere una strada per tornare al centro del villaggio e così infatti alla fine il francese ringhia: «Il primo a sbagliare sono stato io, mi assumo la responsabilità della sconfitta: ho sbagliato la strategia. Siamo crollati tatticamente. Non si può giocare a viso aperto. Dovevamo giocare più chiusi, attendere e giocare in contropiede; avevo previsto di farlo ma quando siamo andati subito sotto ci siamo aperti troppo. Sono deluso per i due gol della ripresa e soprattutto per i tifosi. C’era il rischio di prendere uno schiaffo e l’abbiamo preso. È stata una lezione che fa male, ci servirà d’esperienza. Non è stato un incidente. Ora dobbiamo dimostrare di essere solidi mentalmente, rialzando la testa subito e mi aspetto che lo facciamo sabato con la Samp in campionato. L’unica buona notizia e il pareggio del City. Il Bayern è stato più forte, ha il migliore portiere al mondo, però siamo stati spettatori e questo non mi piace. Per fortuna siamo ancora secondi, ma non supereremo questo girone giocando così». Come dire, l’allarme è suonato. P.S. A proposito, dopo il 7-1 di Manchester la Roma giocò proprio contro la Sampdoria, prossimo avversario i campionato: finì 4-0 per i giallorossi. Mihajlovic e il presidente Ferrero sono autorizzati