29/11/2014 09:22
GASPORT (S. BOLDRINI) -Formidabili quegli anni. Ashley Cole e Nemanja Vidic avranno tempo, domani sera, per meditare sul tempo andato. Indossavano le maglie di Chelsea e Manchester United. Si scontravano nelle finali di Champions League, o in gare che valevano il titolo in Premier. Giocavano in stadi sempre pieni: 75 mila all’Old Trafford, 44 mila allo Stamford Bridge. Calpestavano prati verdi, veri salotti. E si correva a cento all’ora: chi si fermava, era perduto.
PROBLEMI - Una bella galleria di ricordi, che rende solo più malinconica la condizione attuale. I due in Italia stanno soffrendo da matti. Si impegnano – Vidic, professionista doc, ha voluto un report a inizio stagione per conoscere le caratteristiche degli attaccanti della Serie A, mentre Cole ha cominciato a studiare l’italiano - si allenano con scrupolo, ma nonostante i ritmi più bassi del nostro calcio, non riescono ad adattarsi. Nemanja Vidic, 33 anni, è stato il capitano del Manchester United dal 2010 al 2014. Ferguson, che lo elesse skipper, stravedeva per lui. Ma il difensore serbo è arrivato in Italia forse troppo tardi. Sfiorò la Serie A quando la Fiorentina lo trattò nel gennaio 2006, ma finì a Manchester. Memorabili i suoi duelli con Drogba e Van Persie. Un muro, Vidic, che in Italia ha rimediato un’espulsione per un applauso ironico all’arbitro e ha scoperto il vizietto di simulare di diversi avversari.
AHI PREMIER - Di Cole si ricorda finora solo la foto curiosa, con lui staccato dal resto del gruppo. Si ricorda, in negativo, la serata di bambola completa contro il Bayern, quando fu annientato da Robben, ex compagno di squadra dei tempi del Chelsea. In campo, i due sembravano perfetti sconosciuti. Altrimenti, come spiegare la facilità con cui Cole abboccava alle finte dell’olandese? Anche Cole è arrivato in Italia tardi. Il 20 dicembre compirà 34 anni. Tanti, forse troppi, soprattutto dopo essere stati spremuti dalla Premier. I fenomeni di longevità sono rari. E di Totti, alla fine, ne esiste solo uno.