Conte sponsor di Balotelli

11/11/2014 08:40

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Balotelli l'ho convocato perché...». Come il più classico dei refrain, tutta la spontaneità di . E', però, la risposta all' ultima domanda della conferenza stampa dedicata al ritorno in azzurro del centravanti del Liverpool, cinque mesi dopo l'eliminazione dell'Italia dal mondiale.E la replica è a vuoto. Gli hanno chiesto le gerarchie tra i 5 attaccanti e non i motivi della chiamata a sorpresa. Antonio ha in testa solo la Grande Novità. Da rendere accettabile pure senza il principio della meritocrazia che oggi non appartiene a Super Mario con i Reds. Lì Rodgers già pensa al sostituto da prendere a gennaio. Qui, almeno mediaticamente, è di nuovo sotto i riflettori, candidato a trovar spazio domenica a Milano contro la Croazia. Non per il ct che lo spoglia dall'abito di leader che gli aveva cucito addosso Prandelli prima di volare in Brasile: «E' uno dei tanti».

MINIMI TERMINI - «Dopo il gol all'Inghilterra era il salvatore della Patria e adesso nessuno lo vuole. Di cose ne ho ascoltate tante. Non mi è mai piaciuto, però, andar dietro al sentito dire.Voglio essere io a valutarlo». «Mi ha detto che vuole testarlo»ha rivelato Tavecchio. «Il nostro non è un buon momento, per gli infortuni e altro». Il ct ha dovuto rinunciare a due punte: Osvaldo e Insigne. Ma ha poi escluso , chiamato nelle precedenti due convocazioni. Eppure ha segnato il doppio dei gol di Balotelli: 4 in 11 gare per Mattia, 2 in 14 per Mario, ancora a digiuno in Premier. «Azzeriamo il passato» disse , durante il primo colloquio con il gruppo.

GRUPPO TIMIDO - Se Balotelli ammette di essere molto felice e passa la giornata con El Shaarawy, i compagni non hanno mostrato lo stesso entusiasmo rivedendolo a Coverciano. Buffon e lo criticarono pubblicamente a Natal. Da protagonista assoluto a signor nessuno. Così lo vuole che, al telefono, lo ha avvertito prima di chiamarlo (il centravanti non twitta dal 28 agosto): «Balotelli è un calciatore normale. Può giocare, andare in panchina o in tribuna. E' uno dei ventisei. Deve fare le cose che voglio. Qui ci sono porte girevoli: vieni una volta e non ci torni più. Un mese fa mi chiedevate perché non l'avevo convocato. Ora il contrario. Noi stiamo cercando di costruire qualcosa: la qualificazione e un buon Europeo. Devo scoprire se ha affinità tecniche, tattiche e comportamentali con il mio calcio. Lui comunque è titolare nel Liverpool e qui tanti non lo sono nei loro club. Forse è meglio che non arrivi in un momento per lui positivo. Come Cerci: erano patrimoni in Italia, ma all’estero sono in difficoltà.Voglio capire se sono utili. Escluderli a priori sarebbe sciocco. Lo sponsor ha voluto Mario qui? Sono soltanto chiacchiere».

DIETRO A TUTTI - «Abbiamo bisogno di continuità e qualità. Di migliorare. Se convochiamo chi fa solo tre minuti in A, l'Italia diventa di tutti. Okaka, Quagliarella e Matri vanno bene, ma scelgo io. Balotelli deve dimostrarmi che può stare con noi. Se non sarà così, ce ne faremo una ragione. A 24 anni ha già giocato Europeo e mondiale. Non è l’ultimo... Ha esperienza. Gli altri 4 mi hanno dato risposte importanti e, avendo già lavorato con me, partono avvantaggiati». E contano i gol: Pellè ne ha segnati 9, Immobile 6 e Zaza 3. «Con entusiasmo e passione può rimontare». Super Mario è stato tra i primi a presentarsi. Alle 11: l'appuntamento era a mezzogiorno. In Inghilterra ironizzano su e raccontano la notte di Balo in discoteca: «Quando ero nei club, finita la partita, ognuno si comportava come meglio credeva. Si ingigantisce tutto e a me dispiace per lui. Io lo valuterò in questi giorni. Se non gioca con la Croazia, resta per l'Albania. Le regole sono ferree, non transigo. Ma non è una sfida personale: visti i precedenti, non dovrei essere ottimista».