16/11/2014 09:36
IL MESSAGGERO - «Ho forse un solo rimpianto, il primo tempo contro il Napoli, perché nella ripresa abbiamo fatto la nostra partita. Non ho invece recriminazioni contro il Bayern in casa. Lì abbiamo fatto il nostro gioco rischiando anche di pareggiare con Gervinho». Rudi Garcia promuove la sua Roma, in questo primo scorcio di stagione, nonostante le quattro sconfitte (tra coppa e campionato) già sulle spalle. Per il tecnico giallorosso, però, il passaggio avuoto nei primi 45' al San Paolo, è l'unico “neo”. Lo ha svelato lo stesso Garcia, ospite a “Roma Tv”, che ha poi avvertito. «Dobbiamo crescere sul piano mentale. Lavoro ogni giorno per fare un bel futuro, ma tener conto delle cose passate può essere interessante. La Roma è in corsa per tutto, siamo secondi in campionato e diciamo anche che ho cancellato in parte la gara con la Juve che rimane la favorita. Siamo sulla strada giusta, può essere la ciliegina sulla torta il fatto che possiamo qualificarci in Champions».
SCHEMA FISSO - Una caratteristica di questa Roma è un possesso di palla mai sterile: «Lo facciamo per aprire l'avversario e trovare spazi per attaccare. Bisogna avere molti giocatori per far girare il pallone velocemente, coi terzini alti. Finché non li troviamo continuiamo a farla girare. Quando siamo nella metà campo avversaria stiamo li, perché dovremmo tornare per difenderci? Inoltre facciamo correre gli altri anche psicologicamente, questa è un'altra nostra forza». I troppi gol presi, sono una novità rispetto alla scorsa stagione. «Dobbiamo migliorare nel mettere densità difensiva, per rendere difficile il giro palla dell'avversario», sottolinea Garcia indicando in quali settori la squadra può ancora migliorare partendo però dal punto fermo della difesa a 4: «A volte ho usato la difesa a 3, soprattutto al Lille ma solo in corso di partita. Penso che la cosa migliore sia mettere uomini freschi per pressare l'avversario».
SOGNO IN BLEUS - Da allenatore della Roma a ct della Francia, un sogno a cui Garcia sembra ancora non pensare: «È un altro mestiere, non sei con la squadra ogni giorno, ci passi poco tempo e guardi le partite il weekend. Non penso sia ancora il tempo per me, forse più avanti quando sarò un pò più stressato, per riprendere un pò di energie perché questo mestiere ti logora da dentro».E sui tifosi aggiunge: «Ci hanno sempre supportato anche nei momenti difficili come dopo il Bayern. I ragazzi lo sanno, dobbiamo dare tutto per la maglia e per festeggiare con loro al più presto possibile».