16/11/2014 08:59
IL TEMPO (E. MENGHI) - Avrebbe potuto fare il commentatore tv, se il sale della vita non fosse negli incontri. Quello con Sabatini gli aveva aperto una porta in cui non poteva non infilarsi e adesso le telecamere le preferisce spente. A Garcia basta alzare un braccio e Roma Tv sposta l’obiettivo da un’altra parte, perché «è importante non dare informazioni all’avversario». A volte serve fare l’Al Pacino nello spogliatoio, altre volte è necessario sussurrare qualcosa dentro e urlarla fuori: «Il lato intuitivo è importante, all’esterno sono state dette cose importanti in un momento in cui era importante dirle».
Quel «vinceremo lo scudetto» dopo Juve-Roma, per esempio. «Se cancelliamo quella gara - ammette Rudi - siamo più che alla pari con i bianconeri. Siamo in corsa per tutto, secondi in campionato con la possibilità di passare in Champions: non me l’aspettavo». Il vero rimpianto è più recente e non c’entra niente il Bayern: «È un peccato non essere entrati bene in partita a Napoli. Contro i tedeschi abbiamo fatto il nostro gioco, rischiando di pareggiare». Snaturarlo una volta, a Monaco, non vuol dire cancellarlo per sempre. A tal proposito, Garcia ha un appunto da fare alla sua squadra: «Dobbiamo mettere densità difensiva dove è la palla, perché per l’avversario poi è più difficile girare sull’altro fianco. Non lo facciamo abbastanza bene».
Punto debole svelato, davanti alle telecamere. Il Garcia privato è più simile al chitarrista del «porompompero» in cui De Rossi ha scoperto un allenatore ambizioso. «In Francia veniva visto come un difetto, ma io gioco sempre per vincere. Dobbiamo festeggiare qualcosa con i tifosi, spero presto». Prima di Natale la Roma avrà un pullman tutto suo. «Dà grandezza a una società». Il tocco d’originalità saranno le foto dei tifosi sulla fiancata: per esserci bisogna versare 19,27 euro simbolici entro venerdì