La Roma si «consola» allo strip club

27/11/2014 08:37

IL TEMPO (E. MENGHI) - Il pugno del Tyson di Russia non è stato un colpo da ko totale. C’era tanta rabbia per l’1-1 di Berezutski, per la beffa subìta nella gelida Khimki Arena a pochi secondi dal triplice fischio finale, armadietti presi a pugni, un’aria tesa nello spogliatoio, un pubblico concorso di colpe, ma la notte dei romanisti sarebbe stata più lunga del previsto, e più distesa.

Secondo quanto riporta il sito russo super.ru, in parole e foto, alcuni giocatori si sarebbero intrattenuti in uno strip club di Mosca dopo una passeggiata al centro. Verso le due di notte, un gruppetto di giallorossi ha abbandonato l’hotel Sheraton in cui la Roma alloggiava da domenica, ha chiamato un taxi per andare a visitare la à, a partire dalla famosa piazza Rossa. Una passeggiata utile per far scendere l’adrenalina post-gara. Il portale scandalistico rivela però che, mentre una parte dei calciatori ha poi fatto ritorno in albergo, un’altra parte ha deciso di continuare il giro turistico in un locale a luci rosse, l’Egoist Gold. Le immagini testimoniano l’avvenuto ingresso nel night club, si riconosce Borriello davanti alla porta e compare qualche altro giocatore di schiena, a maniche corte, nonostante le temperature largamente sotto lo zero. Si legge della presenza di , il quale si sarebbe giustificato con i cronisti presenti: «Volevo solo fare una passeggiata, poi i miei compagni hanno deciso di venire qui, ma non ho fatto niente, non ho nemmeno bevuto».

I giornalisti russi sarebbero stati pregati di non divulgare tutte le fotografie scattate per «evitare di distruggere le famiglie». Il sito super.ru sostiene di non averlo fatto, di essersi limitato a pubblicare le immagini più sobrie della serata, ma denuncia le presunte minacce fatte da componenti dello staff giallorosso per eliminare le tracce di quanto avvenuto nel locale a luci rosse. Il rientro in albergo sarebbe avvenuto a notte fonda, quasi mattina (tra le quattro e le cinque). ha un’idea precisa di come dovrebbe comportarsi qualsiasi professionista, soprattutto quando si gioca ogni tre giorni, e l’ha detta apertamente in sala stampa un paio di mesi fa: «Bisogna dormire bene, stare attenti all’idratazione e a ciò che si mangia».

Parole pronunciate a settembre e seguite dai fatti: dalle cene organizzate all’Olimpico per controllare l’alimentazione quando i turni infrasettimanali consigliano una dieta più accurata, fino al più piccolo dettaglio di far togliere la crema dalla torta per il suo 50° compleanno. ha sempre pensato a tutto e ha organizzato il viaggio in Russia con la stessa attenzione. Una maxi-trasferta di quattro giorni per abituarsi al clima, con il risveglio muscolare programmato per la mattina dopo la gara, partenza per la capitale con atterraggio nel pomeriggio di ieri. La sveglia presto per sciogliere i muscoli è arrivata, per qualcuno, dopo pochissime ore di sonno e il piano anti-stress non avrebbe quindi funzionato alla perfezione. Va detto, però, che non tutti avrebbero fatto festa dopo il pareggio in extremis con il Cska. Sempre secondo il sito russo, non c’era sicuramente tra i tiratardi. Il capitano sarebbe infatti tornato subito in hotel per riposare, perché il suo «allenamento invisibile» dura da oltre vent’anni e gli permette di essere il marcatore più longevo della . Lui non sarebbe andato «a divertirsi come si deve, ad ammirare i corpi sexy e le danze delle ragazze», come scrivono a Mosca.

Se qualche tifoso ha iniziato una battaglia anti-moralismi, la maggioranza non ha apprezzato affatto la decisione dei giocatori di «consolarsi» nello strip club dopo una partita tanto importante per la stagione: «Loro a divertirsi, noi a soffrire». Il racconto del sito russo ha fatto nascere un giallo a luci rosse.